Bella idea quella delle biciclette senza postazione fissa. Bella sì, ma non senza qualche problema, causato non tanto dai mezzi o dal servizio, ma dalle persone che lo usano.
Nei giorni scorsi, infatti, l’associazione canottieri di Milano ha dovuto recuperare alcune biciclette gettate impunemente nel Naviglio milanese. Prevalentemente, mezzi di Mobike, ma erano presenti anche qualche Ofo gialla, che si vedono spesso sfrecciare per le vie del centro.
Questa è solo l’ultima brutalità perpetrata verso le biciclette in condivisione. Tra i sellini rubati, mezzi parcheggiati in spazi privati, chiusi con le catene o abbandonati con gomme a terra se non addirittura senza ruote, alcuni cittadini evidentemente annoiati stanno dando l’ennesima prova di mancanza di educazione civica, con danni che si estendono ovviamente anche agli utenti disciplinati.
Ci si chiede come sia possibile non rendersi conto del danno provocato all’intera comunità. Non dovrebbe essere ammissibile o giustificabile che un bene pubblico sia trattato e ridotto in questo modo indecente. E questo vale sia per le bikesharing offerte da ATM, e quindi municipalizzate, sia per i sevizi forniti da società private.
Senza un senso civico diffuso, anche magari con controlli più trasversali da parte di utenti virtuosi, il noleggio e l’uso condiviso delle cose non possono diventare parte integrante della nostre abitudini di vita.
Disamina come sempre lucida la Vostra.
Per un senso civico ‘diffuso’ è necessario che famiglia e scuola, ognuna coi suoi differenti compiti, riprendano in mano le redini dell’educazione…senza delega l’una all’altra, senza scuse, con umanità ma rigore…altrimenti sarà sempre peggio…e non solo nei riguardi delle cose ‘pubbliche’, anche per quelle ‘non proprie’ e per le proprie condotte