Quelli tra voi che hanno provato ad accedere alle risorse messe a disposizione da Invitalia con il bando “Impresa Sicura”, per strutturarsi e riaprire in sicurezza l’attività reagendo al Covid-19, sono quasi certamente rimasti delusi.
A fronte di un monte complessivo di risorse pari a 50 milioni di euro, sono complessivamente state inviate 249.681 prenotazioni, di cui 208.826 valide, per un importo richiesto complessivo pari a 1.207.561.075 euro.
Sì, avete letto bene: le richieste sono state circa 24 volte superiori alle risorse disponibili, e tutti i fondi sono andati esauriti nel giro di circa 1 secondo.
Se però avete sede in Lombardia, nei prossimi giorni uscirà un bando regionale che vi potrebbe interessare, che finanzia l’investimento in dispositivi di sicurezza a tutela di dipendenti e clienti.
Bando Safe Work – Io riapro sicuro
Forte della presenza di un tessuto economico vasto e profondo, Regione Lombardia ha deciso di investire ingenti risorse per la ripresa economica, in modo sia indiretto (ad esempio attraverso fondi per i Comuni da spendere in opere pubbliche), che diretto: oltre alle misure per il credito o il finanziamento degli investimenti (Bando Faber), la Regione ha deciso di investire, coinvolgendo Unioncamere Lombardia, 19.180.000 euro per sostenere le micro e piccole imprese lombarde per l’adozione delle misure necessarie a garantire la ripresa dell’attività a seguito dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19.
Chi può partecipare
Il bando è riservato alle micro e piccole imprese lombarde che sono state oggetto di chiusura obbligatoria in conseguenza all’emergenza sanitaria o che hanno introdotto il lavoro agile per tutti i dipendenti, pur rientrando tra le attività consentite.
In generale, a meno che non abbiano richiesto una deroga per aprire (ai sensi dell’ART. 1 c.1 lett. d) e h) del D.P.C.M 22 MARZO 2020), i noleggiatori lombardi dovrebbero presentare tutti il codice di attività corretto per poter partecipare.
Che cosa finanzia
Il bando finanzia sia investimenti durevoli che spese correnti finalizzati a tutte le attività necessarie per riaprire l’attività aziendale e adeguarla alle nuove normative e linee guida per garantire la sicurezza di collaboratori e clienti.
Nel dettaglio, rientrano tra gli investimenti in conto capitale:
- macchinari e attrezzature per la sanificazione e disinfezione degli ambienti aziendali;
- apparecchi di purificazione dell’aria, anche portatili;
- interventi strutturali all’impianto di aerazione della struttura, solo se finalizzate al
miglioramento della sicurezza sanitaria; - interventi strutturali per il distanziamento sociale all’interno dei locali;
- strutture temporanee e arredi finalizzati al distanziamento sociale all’interno e all’esterno
dei locali d’esercizio (parafiato, separé, dehors ecc.); - termoscanner e altri strumenti atti a misurare la temperatura corporea a distanza, anche
con sistemi di rilevazione biometrica; - strumenti e attrezzature di igienizzazione per i clienti/utenti, per i prodotti
commercializzati (es. ozonizzatori o lampade UV per sanificare capi di abbigliamento) e per gli spazi che prevedono la presenza per un tempo superiore ai 15 minuti da parte dei diversi clienti/utenti(es. vaporizzatori per sanificare camerini, cabine estetiche, aule etc.), anche in coerenza con eventuali indicazioni delle Autorità Sanitarie; - attrezzature, software e/o strumenti relativi al monitoraggio e controllo dell’affollamento dei locali.
Rientrano invece tra le spese correnti:
- dispositivi di protezione individuale rischio infezione COVID-19 (es. mascherine chirurgiche
o filtranti, guanti in nitrile o vinile, occhiali, tute, cuffie, camici, soluzione idroalcolica igienizzante mani e altri DPI in conformità a quanto previsto dalle indicazioni della autorità sanitarie), nel limite di 1.000 euro per impresa. - servizi di sanificazione e disinfezione degli ambienti, nel limite di 2.000 euro per impresa;
- strumenti di comunicazione e informazione (cartellonistica, segnaletica);
- costi per tamponi per il personale dipendente o altri strumenti diagnostici comunque
suggeriti dal medico competente in conformità alle indicazioni dell’Autorità Sanitaria, nel
limite massimo di 1.000 euro per impresa; - spese di formazione sulla sicurezza sanitaria, sulle prescrizioni e sui protocolli da adottare
nell’ambito dell’esercizio di attività anche in complementarietà con le iniziative che saranno attivate da altri soggetti pubblici come l’INAIL, nel limite di 2.000 euro per impresa.
Le spese in parte corrente non possono comunque superare la quota massima di 6.000,00 euro per singola domanda.
Le risorse a disposizione
Ogni azienda può presentare una sola domanda in cui chiedere fino a 25.000 euro a fondo perduto. La percentuale di finanziamento arriva al 60% per le piccole imprese e al 70% per le micro imprese.
Per partecipare occorre aver sostenuto una spesa o un investimento minimo di 2.000 euro. Sono ammesse spese sostenute (ossia fatturate e pagate) dal 22 Marzo 2020. Non sono ammessi leasing, noleggi, affitti né l’acquisto di beni usati o i lavori in economia.
Come partecipare
La domanda può essere presentata tramite lo sportello web Telemaco delle Camere di Commercio a partire dalle ore 10.00 28 maggio 2020. Quindi chi volesse presentare la domanda deve verificare sin da ora di essere registrato al portale in questione.
Oltre ad alcuni documenti (come ad esempio il modulo di domanda e l’autocertificazione antimafia), per presentare la domanda bisogna caricare TUTTE le fatture con i relativi giustificativi di pagamento. Non sono cioè ammissibili progetti in corso o spese ancora da sostenere.
Attenzione: il bando è a sportello valutativo, il che significa che, pur essendo presente una valutazione dei contenuti delle domande (che potrebbe far escludere qualche azienda dal contributo), la valutazione da parte dei funzionari pubblici verrà fatta in base all’ordine di presentazione. In altre parole: chi primo arriva meglio alloggia, e se si presenta la domanda troppo tardi si rischia di non ricevere nulla.
Per maggiori informazioni sul bando, si può visitare questa pagina del sito di Unioncamere Lombardia.