La Banca d’Italia ha recentemente aggiornato il suo Bollettino Economico mensile, contenente aggiornamenti sulla situazione dell’economia italiana in generale e sulle sue principali componenti, oltre che sui temi del credito e dei mercati monetari (che rientrano nei compiti istituzionali dell’ente, che rappresenta la BCE nel nostro Paese).
Le prime buone notizie arrivano dall’economia globale, dove la ripresa economica si sta consolidando. Nonostante le notizie negative in merito ai trattati internazionali e alla visione di alcune delle principali economie mondiali (come gli USA), gli scambi commerciali sono in accelerazione dalla fine del 2016. Resta tuttavia elevata l’incertezza sulle politiche economiche a livello globale, che potrebbe avere ripercussioni negative sulle valutazioni degli investitori.
Nell’area dell’euro le ultime indicazioni sono tuttavia contrastanti: si sono accentuati i segnali favorevoli sulla crescita dell’attività economica, ma l’inflazione è tornata in modo inatteso a ridursi rispetto alle previsioni dei mesi scorsi. Questo pone alcuni dubbi per la BCE in merito alla possibilità o meno di abbandonare le politiche di supporto al credito iniziate dopo lo scoppio della crisi finanziaria globale.
In Italia l’attività economica riprende vigore
Secondo le stime della Banca d’Italia la crescita del PIL in Italia, rivista al rialzo dall’Istat nel primo trimestre, è proseguita nei mesi primaverili, raggiungendo un livello prossimo allo 0,4%. Il PIL dovrebbe aver tratto beneficio dall’andamento favorevole dei servizi e dalla ripresa del valore aggiunto dell’industria, dopo il calo temporaneo registrato all’inizio dell’anno.
In linea con quanto si registra anche nelle indagini di sentiment dell’Istat, e con gli indici PMI dei principali paesi europei, anche nei sondaggi della Banca d’Italia le imprese si dichiarano più ottimiste circa la situazione economica generale; i giudizi sulle condizioni per investire sono migliorati in tutti i comparti. Dal punto di vista industriale, nella prima parte dell’anno le esportazioni hanno inoltre continuato a espandersi, in misura più accentuata nei mercati esterni alla UE. Le prospettive sugli ordini dall’estero si confermano favorevoli.
Nel primo trimestre è inoltre proseguita la crescita dell’occupazione e delle ore lavorate, nonostante il venir meno degli incentivi alle nuove assunzioni a tempo indeterminato. I dati preliminari della Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat mostrano che nella media dei mesi di aprile e maggio il numero degli occupati è ulteriormente salito, dello 0,2% sul bimestre precedente. Nei mesi invernali le retribuzioni contrattuali del settore privato hanno continuato ad aumentare, anche se in misura modesta (+0,5% rispetto al 2016).
Prosegue una modesta espansione del credito
Per quanto riguarda la situazione del credito erogato al settore privato, crescono soprattutto i prestiti alle famiglie. L’andamento dei finanziamenti alle aziende resta differenziato tra settori e dimensione di impresa. I prestiti sono in deciso aumento nei servizi, crescono lievemente nella manifattura, continuano a contrarsi nelle costruzioni. La qualità del credito migliora ulteriormente, grazie al miglioramento della situazione congiunturale dell’economia: anche i crediti deteriorati si sono ridotti.
A ciò si aggiunge il fatto che nei mesi di giugno e luglio sono proseguite le azioni d parte delle autorità italiane, in accordo con quelle europee, per risolvere la crisi finanziaria di alcuni istituti di credito rilevanti per il tessuto finanziario ed economico del Paese, il che dovrebbe contribuire, sia pure lentamente, a migliorare i livelli di stabilità del sistema.
Si prevede un rafforzamento della crescita, anche grazie alla BCE
Secondo le proiezioni della Banca d’Italia, il PIL italiano dovrebbe aumentare dell’1,4% nel 2017, dell’1,3% nel 2018 e dell’1,2% nel 2019. Rispetto alle stime di inizio anno la crescita è stata rivista ampiamente al rialzo, grazie all’accelerazione dell’attività economica di inizio anno, nonché sviluppi più favorevoli della domanda estera e dei mercati delle materie prime energetiche. Redditi, consumi e occupazione dovrebbero crescere, con un aumento del numero di occupati e quindi delle possibilità di spesa delle famiglie in linea con l’aumento dei redditi. Le condizioni finanziarie favorevoli e le agevolazioni fiscali dovrebbero inoltre favorire una accelerazione degli investimenti. Le prime sono in particolare facilitate da condizioni tutto sommato buone dei mercati europei del credito, e dal ruolo tuttora accomodante delle politiche monetarie della Banca Centrale.
Queste proiezioni di crescita potrebbero tuttavia essere ostacolate da un’eventuale crescita dell’incertezza nei mercati finanziari e da una evoluzione negativa delle politiche economiche e commerciali a livello globale, che comprendono anche quelli legati all’andamento dei negoziati per la Brexit; la Banca d’Italia non segnala tuttavia rischi, nella situazione attuale, derivanti dalla situazione politica italiana, nonostante l’incertezza sulle riforme e i tempi e le modalità per lo scioglimento dell’attuale legislatura.