Auto usate ex-noleggio, è un mercato trasparente?

auto ex noleggio
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Circa un mese fa, mentre navigavo su Facebook in un raro momento di tranquillità, qualcosa ha attirato la mia attenzione. Anzi, forse dovrei dire qualcuno. Il pop up della chat di Messenger e il mio sguardo è caduto subito sull’incipit del messaggio: “Gentilissima Anna, sono un suo lettore su Rental Blog“. Poche e semplici parole che mi hanno fatta incuriosire e mi hanno portata ad aprire la chat.

Alfredo Bellucci, titolare di CIAU (Centro Intermediazione Auto Usate Franchising e socio di Non Prendermi per il Chilometro

Quel qualcuno che mi aveva appena contattata è Alfredo Bellucci, titolare di CIAU Centro Intermediazione Auto Usate Franchising di Orbassano e socio di Non Prendermi per il Chilometro. Probabilmente avete già intuito quale sarà l’argomento di questo articolo, ma andiamo con ordine. Alfredo mi ha scritto per chiedermi un parere, ponendomi una domanda che sul momento mi ha lasciata un po’ spiazzata: “perché le società di noleggio, nonostante le promesse della loro Associazione ANIASA, continuano a non divulgare i dati chilometrici delle auto dei contratti fine noleggio, alienate tramite le aste online?“.

Bellucci assume come dato di fatto che il mercato delle auto usate ex-noleggio sia un po’ truffaldino, sottolineando come il comportamento di queste stesse società possa sì essere considerato legalmente corretto, ma allo stesso tempo anche come moralmente deplorevole.

Lì per lì mi sono sentita di rispondere in maniera forse un po’ generica.

Tuttavia, nei giorni successivi mi sono interrogata sulla questione. Il messaggio di Alfredo Bellucci prendeva spunto da un articolo che, negli anni precedenti, è stato condiviso su Rental Blog. Un articolo che citava lo stesso Bellucci come una delle poche persone che stava lottando per fare chiarezza sulla situazione.

A distanza di tre anni, il contesto non sembra essere cambiato granché. Di conseguenza, ho deciso di dare nuovamente voce alle sue perplessità.

Le dinamiche del business

Prima di addentrarci nell’argomento caldo di questo articolo, è fondamentale capire il mercato di riferimento. Come ha sottolineato anche Bellucci, il mercato delle auto usate ex-noleggio è un’opportunità di risparmio per gli automobilisti consumatori. È importante, però, che le condizioni dell’auto siano raccontate in modo trasparente, sia per il rispetto dell’acquirente, sia per tutelare la sua sicurezza. “Chi compra un veicolo usato ha la necessità, oltre che il diritto, di effettuare un acquisto consapevole”, ci ha detto Alfredo, rispondendo alla prima delle nostre domande. “La sua volontà di acquistare non può essere condizionata dalla difficoltà, o impossibilità, di ottenere le informazioni utili a valutare l’acquisto“.   

Tra queste, ci sono dati prioritari che devono essere consegnati all’acquirente. Non si tratta di un acquisto superficiale, che può essere adattato poi in base alle esigenze del consumatore. Stiamo parlando di un’auto, un mezzo di trasporto che le persone utilizzano nella propria quotidianità. A livello economico, è un impegno non da poco. L’automobilista ha il bisogno di comprendere l’affidabilità di ciò che sta per acquistare, deve conoscere il reale stato di usura e gli eventuali interventi che dovrà pagare di tasca propria.

Di vitale importanza risultano essere i dati relativi ai chilometri percorsi e ai sinistri stradali gravi. Queste informazioni dovrebbero essere dichiarate dal proprietario e trasferite all’automobilista, ovvero il futuro utilizzatore del veicolo. Solo dopo aver ricevuto e valutato le informazioni del veicolo, l’automobilista potrà comprare consapevolmente“.

Consapevolmente“. È questa la parola che mi ha colpito più di tutte. Nel momento in cui si tacciono determinate informazioni, si mette il consumatore nella condizione di acquistare a scatola chiusa. Deve fidarsi del venditore, deve credergli sulla parola. Inconsapevole del fatto che quell’auto che sta per acquistare, probabilmente gli regalerà più danni che soddisfazioni. Ma come può essere possibile che un mercato funzioni in questo modo? Quali sono le dinamiche che entrano in gioco in questo contesto ancora troppo opaco?

Il collo di bottiglia

Il mercato delle auto usate è anche un’opportunità di business per concessionarie e commercianti d’auto che comprano le auto ex-noleggio direttamente dalle società di noleggio. Queste forniscono puntualmente tutte le informazioni sui veicoli ai professionisti del settore. A loro volta, concessionari e commercianti fanno la stessa cosa con i loro clienti“. Dove sta allora il problema? Che cosa impedisce il flusso regolare e trasparente delle informazioni necessarie?

Occorre ricordare che il mercato delle auto usate è gravemente inquinato dall’attività illecita dei truffatori, che comprano facilmente veicoli usati dalle società di noleggio. Quindi con tantissimi chilometri alle spalle: alterano il chilometraggio e le rivendono. Dai dati in mio possesso, oltre la metà delle auto usate in vendita rischia di mostrare un chilometraggio ritoccato al ribasso. Inoltre, questi soggetti comprano auto gravemente sinistrate, le riparano a risparmio (cioè senza eseguire lavori a regola d’arte) e le rivendono non dichiarando il sinistro grave.

Va da sé che questi illeciti (reati) non si possano mettere in atto se le informazioni originarie, cioè quelle fornite dalla società di noleggio direttamente al professionista del settore auto e relative alla storia del veicolo, non possono essere “opportunamente omesse/occultate” dal concessionario o dal commerciante truffatore e quindi non fornite all’automobilista consumatore“. Quello che emerge, dunque, è che tra gli acquirenti delle società di noleggio si nascondono persone che volutamente operano in mala fede. Mossi probabilmente da quella che definirei una mera fame di soldi, mettono le mani su auto usate ex-noleggio che potrebbero trovare nuova vita (e regalarla ad altre persone), intervenendo in maniera sconsiderata e sommaria.

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Ma la nota di (de)merito non è da attribuire solamente a queste persone. Anzi. Alcune società di noleggio (e, sottolineo, alcune) hanno scelto di abbracciare questo gioco sporco e di tentare la fortuna. Sai mai che si possa mettere da parte qualche gruzzolo in più…

Chiedere è lecito, rispondere…evidentemente non è cortesia

Come ha sottolineato Alfredo Bellucci rispondendo alle nostre domande, “per evitare che gli automobilisti consumatori non ricevano le preziose informazioni sui veicoli, risulta di fondamentale importanza accedere alle stesse chiedendole direttamente alle società di noleggio. Solo in questo modo si potrà arginare il disastroso fenomeno delle truffe“.

Come credete abbiano reagito le società di noleggio nel momento in cui si è anche solo tentato di ricevere queste informazioni? “[…] Hanno risposto che tali informazioni non potevano essere direttamente fornite da loro, ma che avrebbero dovuto chiederle alla concessionaria o al commerciante che ha in vendita, o ha venduto, il veicolo“. Torno a dirlo. È imbarazzante. Quando ho letto questa risposta, non sono riuscita a trattenere un sorriso amaro. Molto amaro, perché non c’è assolutamente nulla da ridere.

Voglio dire, facciamo un attimo due conti.

  • La società di noleggio dà a noleggio, appunto, un’auto.
  • Concluso il periodo, l’auto viene classificata come “ex-noleggio” e messa in vendita.
  • Un concessionario la acquista e la rimette in vendita a sua volta.
  • Un automobilista è interessato e ha bisogno di sapere lo stato d’uso della vettura, quindi ha bisogno di informazioni.
  • Al concessionario presumibilmente sono stati nascosti dei dati, quindi l’automobilista si rivolge alla società di noleggio.
  • La società di noleggio non può rilasciare queste informazioni e rimanda al concessionario.

Okay. Lo vedete il controsenso, vero?

Anzi, a mio parere le questioni sono due. Da un lato, la società di noleggio probabilmente ha scelto di non investire sull’importanza del cliente. Dall’altro, il concessionario non ha approfondito come si dovrebbe e ha alla mano solo informazioni limitate, che non mettono l’automobilista nella condizione di fare una scelta ponderata. Ma, di per sé, esiste un modo per far sì che questa situazione possa essere tenuta sotto controllo?

Innanzitutto, un libero e pubblico accesso alle informazioni reali delle auto ex-noleggio“, sarebbe il primo punto fondamentale da valutare secondo Bellucci. “Poi, la disponibilità a fornire su richiesta le informazioni ai consumatori, anche, e soprattutto prima che effettuino l’acquisto dell’auto dal concessionario o commerciante d’auto“.

Uno dei tanti

Sapete, però, qual è la cosa peggiore di questa situazione? Che Alfredo Bellucci è solamente uno dei tanti. Lui stesso ha condiviso con noi delle esperienze che personalmente mi hanno fatto molto riflettere e che ci tengo a ri-condividere con voi. Perché si tratta di una situazione che tende all’assurdo e per cui è necessario prendere dei provvedimenti, delle linee guida che aiutino a combattere un mercato che sta sempre più assumendo una natura truffaldina.

Ho contattato la… (primaria società di autonoleggio a livello nazionale e socio Aniasa, nda) dopo aver acquistato la mia attuale auto da un concessionario. Risposta? “La società può fornire informazioni sui veicoli unicamente ai propri diretti acquirenti e non a terzi interlocutori. Consigliamo pertanto di rivolgersi al rivenditore presso cui ha acquistato la vettura, che sarà in grado di fornire quanto richiesto, o che comunque si interfaccerà con noi e poi le fornirà quanto dovuto”. Mi sembra incredibile che io, proprietario dell’auto, non possa ricevere una risposta direttamente da loro, senza interpellare il concessionario.

[…] Ho acquistato un’auto di un ex autonoleggio presso rivenditore di zona. Dovendo effettuare la manutenzione al cambio automatico ho chiesto a… (altra primaria società di autonoleggio a livello nazionale e socio Aniasa, nda) di avere notizia dello storico di manutenzione per sapere se era stata fatta in precedenza. Chiusura totale: prima mi rispondono che non forniscono questo tipo di informazione se non al proprietario, poi – come gli faccio presente che sono io ed è dimostrabile dal libretto – mi rispondono che non forniscono queste informazioni a chi non ha acquistato l’auto da loro. Possibile che possano rifiutarsi?
Non è mio diritto sapere/avere uno storico delle informazioni della mia autovettura?

Servono altre parole?

Forse sì, quelle di Aniasa. Ecco perché, il prossimo venerdì, abbiamo scelto di dare spazio alle risposte dell’Associazione, per fornire un’imformazione più completa e fare maggiore chiarezza su una situazione che rischia di rasentare i limiti dell’assurdo.

Tag dell'articolo: autonoleggio, noleggio

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