L’immagine del vecchio ladro scassinatore di auto e veicoli è ormai definitivamente archiviata. In Europa i “furti elettronici”, quelli portati a termine con dispositivi hi-tech, rappresentano oggi complessivamente il 5-10% del totale dei furti. I profitti generati da questo business sono in crescita e si aggirano intorno ai 20 miliardi di euro nei mercati Europa e USA. Negli ultimi dieci anni i ladri hanno rapidamente affinato le tecniche, seguendo e spesso superando le evoluzioni tecnologiche compiute della case automobilistiche. LoJack Italia, società leader nel recupero e nella telematica, ha pubblicato in proposito un interessante White Paper che ci aiuta, in questo primo articolo, ad approfondire e divulgare le tecniche più utilizzate.
Direct Key Programming
Una volta entrati nell’abitacolo attraverso metodi più o meno hi-tech, la chiave per avviare il veicolo viene programmata attraverso l’accesso diretto ad un dispositivo alla diagnostica di bordo. Oggi esistono diversi apparecchi in grado di programmare una nuova chiave. Quella della direct key programming è una soluzione utilizzabile sia sui veicoli che hanno una funzione smart start, sia su quelli privi di antifurti meccanici tradizionali. Si tratta del principale metodo di furto elettronico presente in Europa.
Sostituzione delle componenti elettroniche di controllo o di immobilizzazione
Una volta entrati nell’abitacolo, vengono installati a bordo del veicolo componenti modificati in grado di riconoscere e accettare una chiave già programmata precedentemente e che consenta di avviare l’auto. Questo metodo è utilizzato per i modelli di auto più vecchi.
Aggirare il sistema keyless attraverso l’uso di ripetitori
Un metodo facilmente replicabile che sfrutta le debolezze del software delle case costruttrici e che può essere applicato alla maggioranza dei veicoli dotati di smart key. Prevede l’uso di due ripetitori in radiofrequenza che consentono di far rimbalzare la comunicazione fra il veicolo e la sua chiave. In questo modo, quindi, il proprietario è convinto di aver chiuso come sempre l’auto, ma il segnale dalla chiave al veicolo è stato “intercettato” lasciandolo dunque aperto.
Clonazione della chiave del veicolo
Questo genere di attacchi sfrutta il fatto che alcuni dei recenti modelli di transponder possono essere facilmente copiati. Oggi esistono diversi dispositivi in grado di clonare i transponder e al ladro basterà avere anche solo un rapido accesso alla chiave originale. Un’indagine nel Regno Unito ha recentemente scoperto una rete criminale che utilizzava questo metodo con le auto a noleggio, installando un dispositivo GPS che ne permetteva la localizzazione in un secondo momento con in possesso la chiave già clonata.