Sul fronte della tutela dei noleggiatori abbiamo già scritto molto, rimarcando ad esempio quanto disallineamento ci sia tra i diversi Paesi e, più nello specifico, tra diversi settori. L’autonoleggio appare il più tutelato sotto diversi punti di vista e una recente vicenda canadese, per quanto ai limiti, pare confermare questa impressione.
E’ di qualche mese fa, infatti, la vicenda emblematica capitata a Kristen Cockerill che, insieme a marito, noleggia una Ford Mustang GT presso un centro dell’operatore Enterprise per qualche giorno di vacanza sulla costa ovest degli Stati Uniti. Il ritorno dal viaggio avviene di domenica, particolare di non poca importanza dato che al momento della riconsegna dell’auto il punto di noleggio risulta chiuso. Su indicazioni precedenti, non sappiamo se verbali o scritte, Kristen era stata istruita a parcheggiare comunque l’auto lungo la strada inserendo le chiavi all’interno di un’apposita gabbietta.
La ciente effettua quanto stabilito, ma alla riapertura del centro l’auto risulta rubata. Il titolare del centro di noleggio, dopo aver chiamato Kristen e sporto regolare denuncia, ha però pensato bene di tutelarsi a priori con un addebito preventivo sulla carta di credito della Cockerill, pari all’intero costo della vettura: stiamo parlando di 47mila dollari.
La diatriba finirà in tribunale, anche perché la malcapitata non dispone sulla carta di credito di tale cifra. Ma riguarderà comunque anche le operazioni di consegna al di fuori degli standard: per il noleggiatore effettuate a rischio della cliente, per quest’ultima, parte di procedure impartite nell’impossibilità di una riconsegna al di fuori degli orari di apertura del centro.
Voi che ne pensate?