E’ sempre un problema il ritardo dei pagamenti

Una recente indagine di Sociometrica su un campione di aziende con fatturato compreso tra poco meno di un milione di euro e circa 30 milioni di euro (in linea quindi con le caratteristiche tipiche dei noleggiatori italiani) mostra un generale problema di ritardo dei pagamenti delle fatture commerciali.
Come riporta il Sole 24 Ore in un suo recente articolo
Riemerge con forza nella subfornitura il problema del pagamento delle fatture b2b, i cui tempi sono sempre più lunghi. I giorni di pagamento medi sono in Italia circa 80, escludendo il fronte della Pa, con punte di 200. Dalle imprese emerge preoccupazione: nell’ambito di un campione di 800 Pmi del Nord Italia (localizzate per il 53,3% in Lombardia e per il 46,7% nel Triveneto), il 44,4% di esse dichiara che il fenomeno è «molto grave» (12,9%) o «abbastanza grave» (31,5%) e che i tempi lunghi per incassare le fatture incidono gravemente sulla liquidità delle aziende – un’impresa che ha un terzo o un quarto del suo fatturato in crediti si trova ad avere una situazione di incertezza insostenibile.
Secondo l’indagine, le aziende possono adottare due tipi di comportamenti: un tentativo di difesa anticipato, che consiste nella raccolta di informazioni sulla clientela prima di accettare la commessa, e uno successivo, che prevede l’anticipazione in banca della fattura già emessa. Il primo è praticato solo dal 32,7% del totale degli intervistati, percentuale che sale al 67,3% se si considera la parte che ha segnalato il problema come grave, e in generale al 44,8% per le imprese con fatturato superiore ai 5 milioni di euro, segno che la maggiore strutturazione aiuta ad affrontare meglio questo problema.
Il secondo strumento (anticipazione bancaria) è usato dal 30,8% del totale degli imprenditori. Solo il 4% di loro si avvale inoltre del factoring.
Può essere utile contestualizzare questa indagine, segnalando che essa si è concentrata su un’area del Paese che, se vogliamo, è ancora “fortunata” (leggete qui i dati di un’indagine Cribis-D&B sui ritardi di pagamento, da cui emerge che il Nord è l’area con le aziende più virtuose, o meglio, meno viziose, almeno nel settore delle costruzioni). In buona parte delle altre regioni italiane, in sostanza, va anche peggio.
Ma nonostante questo, stupisce, se l’interpretazione dell’articolo è corretta, che ci sia ancora una vasta quantità di aziende (più di due terzi) che non si attiva con controlli di solvibilità della clientela ex ante, e che un terzo non si muova neppure ex post, ma resti in attesa semplicemente il pagamento arrivi (tardi, se arriva).
Non diciamo di arrivare a questo esempio di un ristorante londinese che si fa pagare i tavoli prenotati in anticipo, ma forse maggiori precauzioni si possono prendere in questo campo.
Come è possibile che prassi come la richiesta dell’anticipo con carta di credito in Italia siano usate solo nell’autonoleggio, mentre negli altri paesi sono consolidate in tutti i segmenti del noleggio B2B?