Nel 2016, Industria e Costruzioni a due velocità

Industria e costruzioni a due velocità
Industria e costruzioni a due velocità

Secondo l’indagine annuale condotta dalla Banca d’Italia con riferimento al 2015/2016, nel 2015 il fatturato è cresciuto di circa il 4% a prezzi costanti, un valore elevato se si guarda alla media storica; il volume delle vendite è cresciuto per circa i due terzi delle imprese, contro poco più di metà nel 2014.

Dopo un periodo di contrazione che andava avanti dal 2008, la spesa per investimenti ha ripreso vigore, in linea con quanto anticipato dalle imprese nella rilevazione sul 2014. Confrontando i dati con quelli della contabilità nazionale (raccolti dall’Istat), gli esperti della Banca d’Italia hanno dedotto che questo fenomeno riguarda soprattutto le medie e grandi aziende (con più di 20 addetti), e in particolare di quelle del Nord Ovest.

Secondo le aspettative rilevate dall’indagine, la crescita della spesa per investimenti proseguirà anche nel 2016, a un ritmo superiore al 2%, grazie ai segnali di miglioramento dei fatturati (che dovrebbe proseguire) e del lieve miglioramento delle condizioni di accesso al credito.

In qualche modo nel 2016 aiuteranno anche le misure proposte dal Governo per incentivare le aziende. Nelle valutazioni delle imprese, infatti, l’andamento positivo degli investimenti nel 2015 riflette in misura ancora limitata le agevolazioni fiscali connesse con l’ammortamento dei beni strumentali introdotte dalla Legge di stabilità, ma l’efficacia aumenta con riferimento ai piani di spesa per il 2016: solo circa l’8% delle imprese ritiene che la spesa realizzata nel 2015 abbia beneficiato del provvedimento, presumibilmente anche perché è entrato in vigore solo in ottobre; i piani per il 2016 sarebbero stati invece rivisti al rialzo per via del provvedimento da un quinto delle imprese.

L’ulteriore crescita delle vendite complessivamente stimata per il 2016 sarebbe distribuita in modo più omogeneo tra le imprese; chi ne prefigura una flessione, la ritiene meno intensa che negli anni passati. Tra le imprese industriali, quelle che prefigurano un aumento della propria capacità produttiva ritengono che le migliori prospettive di domanda siano il fattore principale alla base della loro scelta. Coerentemente, prevedono anche un aumento del grado di utilizzo della capacità installata.

Nelle costruzioni uno scenario in chiaroscuro

Tra le imprese con almeno 10 addetti del settore delle costruzioni si è interrotta la contrazione della produzione in atto dal 2008, un risultato migliore di quanto previsto nel 2014. La produzione complessiva è rimasta nel complesso stazionaria perché, da un lato, è cresciuta quella in opere pubbliche (che ha aiutato soprattutto le imprese del Sud e quelle più piccole), e dall’altro è calata la componente privata.

La situazione complessiva di indebitamento percepita dalle imprese è lievemente migliorata. La quota di imprese che hanno avviato contatti con le banche per ottenere nuovi finanziamenti è cresciuta, salendo attorno a un terzo; i crediti sono stati negati a poco meno della metà. La quota di chi non ha preso contatti poiché temeva un rifiuto è scesa ancora, a poco più dell’1%.

Secondo le aspettative delle imprese, la produzione tornerebbe a diminuire nel 2016, sebbene le imprese del Nord Est e del Mezzogiorno e quelle di medie dimensioni risultino più ottimiste. La flessione dovrebbe riguardare sia la produzione in opere pubbliche (in particolar modo quella delle imprese del Nord Ovest e di quelle di grandi dimensioni), sia quella privata. Nonostante il miglioramento percepito delle condizioni di indebitamento, il saldo tra chi si aspetta di ampliare il proprio debito e chi si aspetta di ridurlo è diventato ancora più negativo, segno che le imprese delle costruzioni non hanno in media intenzioni di investimento paragonabili a quelle delle imprese industriali.

Le conseguenze per il noleggio

Se le informazioni inserite in questa indagine (che ha riguardato quasi 5.000 imprese) sono corrette, lo scenario delineato dai ricercatori della Banca d’Italia implica per il noleggio una situazione differente nei due comparti.

Nel settore dell’industria le imprese dovrebbero trovarsi in una situazione migliore dal punto di vista della crescita, della disponibilità a investire e di risorse finanziarie. Tuttavia in questo comparto le imprese dovrebbero essere relativamente più interessate a investire e ad acquistare direttamente i mezzi necessari, anche grazie agli sgravi fiscali di prossima applicazione.

Nel settore delle costruzioni invece la situazione sarà più negativa sul fronte della domanda generale (e anche dell’affidabilità media delle aziende). Tuttavia proprio questo scenario di incertezza potrebbe essere un elemento di vantaggio per il noleggio, che costituisce l’alternativa più interessante all’investimento diretto da parte delle imprese clienti.

Newsletter - RentalBlog

Iscriviti Qui alla Nostra Newsletter

Ricevi tutti i nostri aggiornamenti esclusivi sul mondo del noleggio

NEWS CORRELATE

Rimaniamo in contatto!

Iscriviti alla newsletter per non perdere i nostri aggiornamenti.

Marketing a cura di