Il caso Hyundai
Un interessante articolo, apparso sulla rivista di management dell’università americana di Wharton, illustra le caratteristiche di un caso di successo: quello della Hyundai Motors negli USA. Questa azienda coreana, in una situazione di grave crisi per tutto il settore auto (e non solo per due dei colossi di Detroit GM e Chrysler) sta guadagnando quote di mercato, clienti soddisfatti e profitti. Il tutto partendo da un’immagine di scarsa affidabilità e bassa qualità maturata negli anni ’80.
Pur con le dovute differenze (l’azienda vende auto soprattutto ai consumatori finali, mentre il noleggio è per la maggior parte un’attività rivolta ad altre imprese), il caso ci fornisce alcuni spunti interessanti da applicare anche alla crisi attuale dell’edilizia e alle difficoltà che questo comporta anche per il noleggio.
I punti di forza di Hyundai, così come evidenziati dall’articolo, sono molteplici:
- L’orientamento al cliente. Hyundai è stata la prima azienda automobilistica, con il suo “Hyundai Assurance program” a consentire ai clienti che avessero perso il posto di lavoro la restituzione della macchina acquistata. Hyundai ha così dimostrato di saper interpretare i bisogni fondamentali dei clienti e di voler venire incontro a quelli più bisognosi di aiuto. I concorrenti (e anche aziende di altri settori) l’hanno subito imitata.
- La capacità di resistere a una crisi finanziaria, quella dei mercati asiatici del 1997, che le ha consentito di acquisire un concorrente (Kia Motors) e ne ha fatto fallire un altro (Daewoo).
- Gli investimenti in nuovi modelli e nella qualità dei prodotti, che l’hanno portata a vincere il premio di auto dell’anno per il modello Genesis. Un esempio, anche dal punto di vista della comunicazione e della capacità del management di assumersi rischi, è stata la garanzia di 10 anni o 100.000 miglia sui suoi modelli (molto superiore alla media del mercato).
- La volontà di affrontare direttamente il cambiamento, come leader e non come inseguitori. Hyundai è una delle pochissime aziende del settore auto che ha accettato senza protestare la sfida dei nuovi standard ecologici previsti dall’Amministrazione Obama.
- Il coinvolgimento dei fornitori nelle decisioni strategiche, soprattutto quelle che hanno a che fare con il design dei componenti.