Un abbonamento mensile da 4,99 euro per accedere all’ascolto di milioni di canzoni, in pratica tutte (quasi tutte) le canzoni della terra, regolarmente presenti nel circuito discografico…
È questa la proposta di Spotify, servizio nato in Svezia nel 2008, finanziato dagli abbonamenti e dalle pubblicità e ultimamente in costante ascesa in gran parte dei paesi occidentali. Con esso, di fatto, la fruizione musicale entra in una nuova era: quella del noleggio, un modo nuovo e funzionale, soprattutto legale, di accostarsi al magico universo delle sette note. Grazie allo “streaming” (termine ormai d’uso corrente, volgarmente tradotto in “flusso di dati”), le canzoni non vengono scaricate ma trasmesse attraverso la Rete, a suon di byte. Con Spotify, non si ha accesso solo ai file musicali, ma anche a film, videogame, e-book e in futuro la cosa potrebbe riguardare anche molti altri prodotti come i testi scolastici.
Gli ultimi dati parlano di oltre 15 milioni di canzoni disponibili per gli utenti del servizio, che possono essere organizzate in personali playlist, per poi essere condivise con altri internauti. L’archivio digitale ospita gran parte della discografia internazionale, appoggiata dalle multinazionali, ma anche dal circuito indipendente (anche se molti impresari “indie” cominciano a mostrare una certa insofferenza perché convinti di essere bistrattati).
I limiti e i vantaggi
Ci sono però dei limiti, per cui alcuni artisti non sono rintracciabili. Il caso più eclatante riguarda i Beatles, in virtù di un accordo che obbliga il catalogo del quartetto di Liverpool ad essere distribuito esclusivamente tramite iTunes. A disposizione degli utenti c’è anche la possibilità di collegare il proprio account con Facebook e Twitter, i due più noti social network. E secondo gli analisti sarebbe proprio questo il motivo del boom improvviso del servizio streaming; significa, infatti, tenere sempre aggiornati i propri amici e follower sui propri gusti musicali e sulle novità presenti sul mercato.
In Italia il servizio è stato attivato il 12 febbraio 2013, in occasione del Festival di Sanremo, in concomitanza con Portogallo e Polonia. Al momento coinvolge 20milioni di utenti attivi e 5 milioni di utenti paganti.