L’Ance propone una strategia per la messa in sicurezza degli edifici, pubblici e privati, oltre a quelli che ospitano attività commerciali, dando la precedenza alle zone con maggiore rischio sismico, interessando in primo luogo le zone a rischio 1 e 2 della classificazione sismica. Per prima cosa, occorre diffondere la consapevolezza del rischio da parte dei cittadini. Inoltre, si ritiene ormai indispensabile in caso di vendita dell’immobile o di locazione dello stesso, fornire una documentazione che attesti il rischio e fornisca informazioni sull’edificio. L’introduzione dell’obbligatorietà della diagnosi dell’edificio è un altro passo fondamentale. In questo caso, andrebbe anche prevista la relativa detrazione fiscale del costo della diagnosi.
Il tema della detrazione d’imposta, già prevista come sappiamo nella misura del 65%, è sempre oggetto di discussione, perché la durata del rimborso (10 anni) è ritenuta troppo lunga per essere davvero interessante. L’Ance propone quindi una riduzione di questa tempistica, e indica in dieci anni il tempo per la messa in sicurezza delle abitazioni nella zona 1, e di venti anni per la zona due.