Tra i tanti problemi che può incontrare il turista in visita in una città straniera c’è anche quello di dove fare pipì. Locali e bar un po’ ovunque sono soliti vietare l’uso dei servizi a chi non fa almeno una consumazione (più o meno con la sola eccezione delle caffetterie Starbucks e di altre catene). A New York, ad esempio, il problema è così sentito che nel 2002 a Broadway fu lanciato persino un musical che scherzava sulla cosa.
Ma oggi c’è Airpnp (sì, avete letto bene, con le “p” e non con le “b”, non entriamo nel merito del significato, ok?) ad alleviare i bisogni dei visitatori, ma anche degli abitanti, delle grandi città. La sua App fornisce agli utenti informazioni sulle toilette disponibili a pagamento moltissime città, non solo negli USA ma anche in molti paesi europei, in luoghi sia pubblici che privati. Tre posti sono disponibili anche in Italia.
Il sito é stato lanciato nel 2014 a New Orleans, dopo che l’amministrazione comunale aveva bandito i bagni chimici durante la famosa manifestazione carnevalesca del Mardi Gras.
Chiunque può pubblicare la disponibilità del proprio bagno e il prezzo richiesto per l’utilizzo. Attualmente a New York c’è ad esempio il “Bk Photo Studio” che offre la toilette con carta igienica per 5 dollari. I prezzi sono appunto per lo più in questa fascia, ma i bagni più ricchi di servizi accessori possono arrivare a costarne anche 20 nei posti più frequentati, come Little Italy. C’è poi chi magnifica la vista che si gode da un piano molto elevato, e chi vanta di offrire il bagno di cui si sono servite molte celebrità.
Come in tutte le App che si rispettino, gli utenti possono dare un giudizio sui servizi ricevuti (o in questo caso, forse é meglio dire, utilizzati).
Servizi di mercato e mercato dei servizi
Come spesso accade, anche a proposito di Airpnp sul web si scatena il dibattito sulla reale necessità e liceità di un servizio di questo tipo. E’ giusto che qualcuno offra a pagamento l’uso di un servizio considerato basilare? E’ giusto che il mercato finisca per regolare qualunque aspetto della vita di oggi?
Altri fanno notare che se i servizi pubblici funzionassero come si deve (come avviene per esempio in Giappone) non ci sarebbe bisogno di App come questa. Noi italiani, da decenni abituati a vedere personale improvvisato, e selezionato da chissà chi, gestire in monopolio le toilette degli autogrill, chiedendo un contributo obbligatorio di qualche moneta, alla disponibilità di servizi di questo genere ci abbiamo rinunciato da un pezzo. Non sarà il massimo, ma forse allora è meglio il modello della Stazione Centrale di Milano, dove si paga un euro ma l’ingresso è governato da tornelli ed è chiaro come funziona il sistema.
Ma é sicuro?
La domanda che poi sorge spontanea nel caso di Airpnp é: ma davvero qualcuno si fida di andare a espletare i suoi bisogni in casa o nell’ufficio di perfetti estranei?
E’ vero che gli utenti possono collegarsi via Facebook o chiamare il titolare del posto prima di visitarlo, ma sembra che davvero nel caso di Airpnp ci sia un livello di fiducia negli estranei ancora maggiore del solito.
O forse solo molta disperazione nel momento “clou”.