Sembra che uno dei quartieri di San Francisco ne abbia abbastanza di Airbnb e dei suoi clienti.
Il quotidiano San Francisco Chronicle riporta infatti che alcuni residenti del quartiere Twin Peaks sono scontenti degli affittuari che vivono in tre appartamenti della zona. I reclami sono quelli classici delle comunità che si lamentano dei (per quanto ridotti, in questo caso) flussi turistici: musica ad alto volume dopo mezzanotte, parcheggi selvaggi, cattiva gestione dei rifiuti e cose simili.
I loro reclami avvengono proprio nel periodo in cui l’amministrazione della città californiana sta valutando come modificare le sue normative sugli affitti di breve termine. Se questi ultimi dovessero diventare legali, molti altri quartieri potrebbero sperimentare, in modo anche più esteso, i problemi della compresenza di case e stanze in affitto con le abitazioni dei residenti.
Airbnb, nei mesi scorsi, aveva deciso di venire incontro alle richieste dell’amministrazione cittadina iniziando, per la seconda volta dopo Portland, a riscuotere le tasse comunali (pari al 14% dell’importo dell’affitto).
Airbnb, che ha sempre protestato contro questa tassa, sostenendo che i suoi utenti non sono hotel e pertanto non si sarebbe dovuta applicare, ha deciso di ottemperare alle richieste comunali per non creare problemi ai suoi utenti e aiutarli a rispettare la legge.
Proseguono dunque le vicissitudini legali di Airbnb con le città in cui opera, sia pure meno polemiche e tese di quelle che riguardano Uber. Resta da vedere se i problemi derivanti dal comportamento degli ospiti avranno lo stesso peso di quelli, molto più concreti, degli introiti per le casse dei comuni.