A livello europeo e italiano purtroppo si continuano a registrare notizie negative sul fronte delle costruzioni, mentre qualche spiraglio positivo si manifesta nella produzione industriale.
Partendo da quest’ultima, a maggio la crisi nell’eurozona è diminuita per il secondo mese consecutivo. I tassi di calo, pur sempre presenti, hanno rallentato sia per la produzione nel manifatturiero che per le attività nel terziario, raggiungendo rispettivamente i minimi su 15 e 3 mesi.
L’Indice Composito Markit PMI si attesta a maggio a 47,7, in aumento da 46,7 di aprile. Questo indica che a livello europeo la produzione industriale è sempre in crisi (valori inferiori a 50 indicano una contrazione del settore), ma anche che si avvicina leggermente alla ripresa.
Il valore dell’indice PMI italiano è infatti salito di quasi due punti, da 45,5 di aprile a 47,3 di maggio. Anche se l”indice resta sotto la soglia neutra di 50 punti, si tratta del quarto dato positivo di fila. Il tasso di contrazione si riduce sia per la produzione in senso stretto che per i nuovi ordini e per l’occupazione. Altri elementi positivi sono relativi all’accelerazione degli ordini dall’estero e una riduzione dei costi di produzione.
Prosegue la crisi nelle costruzioni
La produzione nelle costruzioni a marzo è scesa del 7,2% tendenziale negli stati membri dell’Europa a 27 e del 7,9% nella zona dell’euro.
I dati arrivano come una doccia fredda dopo un febbraio in cui si era registrata una piccola crescita, per la prima volta dopo 13 mesi di ribassi.
I ribassi tendenziali peggiori a marzo si sono registrati in Slovenia, Repubblica Ceca, Polonia e Portogallo, che riescono a mettere a segno risultati peggiori di quello italiano, che scende del 20,9% in un anno (diminuisce del 4,1% rispetto a febbraio 2013). Spagna e Ungheria guidano invece la classifica dei rimbalzi maggiori.
Per quanto riguarda i settori, la costruzione di nuovi edifici è scesa del 7,1% e le opere di ingegneria civile sono scese dell’11,3% nell’Eurozona.