L’attività economica nella zona dell’euro a dicembre è aumentata per il diciottesimo mese consecutivo, con gli ultimi dati PMI che hanno segnalato un lieve incremento dello slancio di crescita di fine anno. Tuttavia il tasso d’espansione è rimasto tra i più deboli osservati nell’ultimo anno e mezzo.
E’ questo il risultato dell’ultima rilevazione mensile dell’indice PMI (Production Manufacturing Index) elaborato dalla società di ricerca Markit Economics. A dicembre l’indice finale della produzione composita è pari a 51,4, mentre quello dei Servizi è pari a 51,6, in entrambi in leggero aumento rispetto al mese precedente.
L’indice complessivo è stato ultimamente guidato più da una crescita dei servizi che della produzione industriale. Anche la produzione manifatturiera ha continuato ad aumentare ma ad un ritmo meno netto rispetto all’attuale sequenza di espansione, che dura da un anno e mezzo.
Secondo Markit Economics, tra i paesi europei più in difficoltà non c’è più solo la Francia, ma anche l’Italia, dove la produzione industriale segna una contrazione a 49,4 (ricordiamo che in queste indagini il valore di 50 è lo spartiacque tra crescita e riduzione della produzione).
Anche sul fronte dei servizi l’Italia mostra una contrazione dell’attività, con il secondo mese consecutivo di calo dei nuovi ordini.
Sia nella produzione che nei servizi i paesi che “tirano” di più sono Irlanda e Spagna, che guarda caso sono quelli che, a causa della crisi devastante degli anni precedenti, hanno lanciato le riforme più forti.
Per quanto riguarda l’occupazione, a livello europeo gli organici sono aumentati leggermente sia nelle aziende manifatturiere che terziarie. A livello di singole nazioni, purtroppo l’aumento in altri paesi compensa le riduzioni di Francia e Italia.