La crescita dell’Eurozona è sui minimi degli ultimi sedici mesi, ma c’è. Lo riporta l’ultima rilevazione mensile dell’indice PMI (Production Manufacturing Index) elaborato dalla società di ricerca Markit Economics. L’indice di entrambi i settori, dell’Industria e dei Servizi, a novembre è pari a 51,1, e in entrambi è in discesa di almeno un punto rispetto al mese precedente.
Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, l’indice composito (che ovviamente è pari a 51,1) segnala una crescita da 17 mesi a questa parte, anche se, come detto, in rallentamento. L’entrata di nuovi ordini nel terziario è rimasta stagnante e, nel manifatturiero, ha segnato un calo per il terzo mese consecutivo.
Secondo Markit Economics, il paese europeo più in difficoltà è la Francia, dove la produzione è calata per il settimo mese consecutivo e al tasso più netto da febbraio. In Germania e Spagna si è registrato un rallentamento dei tassi di crescita della produzione, con valori ai minimi su 17 e 9 mesi rispettivamente. L’Italia, sebbene abbia indicato un’espansione più rapida di ottobre, è rimasta al di sotto dei valori di crescita della produzione della Germania e della Spagna, a loro volta entrambe superate dall’Irlanda.
Il valore dell’indice PMI composito per l’Italia è pari a 51,2, superiore quindi alla soglia che separa l’espansione dalla contrazione, e in linea con il valore medio europeo.
Per quanto riguarda l’occupazione, a livello europeo gli organici sono aumentati solo leggermente sia nelle aziende manifatturiere che terziarie. Nelle singole nazioni i dati hanno fornito una più ampia variabilità, e sono purtroppo ulteriormente diminuiti in Francia e Italia.