Secondo la rilevazione mensile dell’indice PMI (Production Manufacturing Index) elaborato dalla società di ricerca Markit Economics, la crescita del settore manifatturiero e dei servizi nella zona dell’euro è tornata ad accelerare a luglio, grazie alla crescita soprattutto del settore terziario. I due settori considerati in modo combinato (industria e servizi) crescono da 13 mesi a questa parte.
Secondo Markit Economics, la crescita di luglio è stata come detto guidata dall’economia del terziario, con le attività che crescono al tasso più netto da maggio 2011. Anche nel manifatturiero la produzione è aumentata, ma a un ritmo controllato rispetto a quello seguito nel corso del primo semestre.
A luglio l’indice PMI sulla produzione nell’economia dell’Eurozona è salito a 53,8, rispetto al 52,8 di giugno, nell’industria, e a 54,2 nei servizi (sempre partendo da 52,8).
In Italia il valore dell’indice PMI registrato (53,1) è inferiore a quello del mese prima, ma resta il terzo più alto in Europa, dopo Germania e Spagna. Nel nostro Paese questo mantenimento di una condizione di crescita (rappresentata dal fatto che l’indice è maggiore di 50), non è però accompagnata dalla creazione di posti di lavoro. La Spagna, da questo punto di vista, grazie alle coraggiose riforme strutturali lanciate negli ultimi due anni, sembra l’esempio da seguire.
Nel settore del terziario (a cui le imprese del noleggio appartengono) la crescita va avanti da dodici mesi consecutivi. Aumentano in particolare gli ordini, e questo sembra spingere finalmente alla creazione di nuovi posti di lavoro in misura significativa, ma questo purtroppo non vale per l’Italia, dove si continua a tagliare anche se a un ritmo inferiore a quello dei mesi precedenti.
Il settore produttivo si conferma, pur nel quadro generale di debolezza, l’unico in grado di spingere a una ripresa dell’economia. La situazione è analoga a quella certificata dall’Istat nella sua stima del PIL del secondo trimestre 2014, ma si respira anche qualche segnale di ottimismo per il futuro, come confermato dal Superindice elaborato dall’OCSE nelle scorse settimane.