Secondo Eurostat, la produzione nelle costruzioni nell’Unione Europea (EU27) è scesa del 5,8% a giugno, rispetto allo stesso mese del 2011. La produzione nella zona dell’Euro è scesa del 2,8%. Si tratta del sesto mese consecutivo di riduzione.
Le cadute più forti si sono registrate in Portogallo e in alcuni paesi dell’Est, ma anche nel Regno Unito (-15,5%).
A livello congiunturale (ossia rispetto a maggio) le discese sono state dello 0,5% nell’Eurozona e dell’1,7% nell’Unione a 27.
Tutta la filiera ne risente
Nel complesso tutta la filiera delle costruzioni è coinvolta da questa crisi delle imprese edili. Secondo la società inglese Off-Highway Research, il mercato europeo delle attrezzature da costruzione scenderà del 3% quest’anno e del 5% nel 2013. Tra le ragioni di questo calo ci sono le solite motivazioni che ormai sentiamo ripetere (almeno noi italiani) da mesi: l’incertezza derivante dalla crisi del debito pubblico, i timori sulla situazione della stessa moneta unica, la fragilità del sistema bancario e la mancanza di finanziamenti da parte delle banche. A questo si aggiungono l’incapacità dei governi di intervenire e favorire il settore con il lancio di investimenti nelle infrastrutture e mercati immobiliari molto poco brillanti in numerosi paesi europei.
In controtendenza, rispetto al trend generale e dei principali paesi, l’andamento del mercato italiano, dove si dovrebbe registrare una crescita del 5%, dovuta tuttavia più che altro alla fortissima crisi degli ultimi anni, che ha già falcidiato il mercato. Un mercato comunque piccolo, che con le sue 8.782 macchine rappresenta il 7% di quello europeo.
Una situazione comunque rosea (si fa per dire) se confrontata con la Spagna, che crolla a 1.855 macchine contro un dato di 21.507 nel 2007, al picco del mercato.
Le attese di Off-Highway Research sono inoltre di una crescita relativa delle macchine di maggiori dimensioni, e di un calo delle compatte.
Francia o Spagna…
Secondo l’associazione dei noleggiatori francesi DLR, infine, il mercato francese del noleggio è calato dell’1% nel secondo trimestre del 2012. Si tratta della prima discesa dopo un lungo periodo di crescita sostenuta, dovuta a un mix di quei fattori illustrati poco sopra. L’associazione si attende un calo anche per il terzo trimestre, e forse qualche timido segnale di ripresa se il governo francese adotterà alcune misure di rilancio del mercato immobiliare.