Quando una rivista chiude, per me è sempre una pessima notizia. Se per giunta a chiudere i battenti è la rivista che hai creato, amato, accudito e diretto per oltre sette anni, allora la notizia si porta con sé anche una specie di dolore quasi inevitabile, seppur in parte già metabolizzato dal tempo trascorso e dalla differente connotazione di contenuti che, negli anni recenti, questa rivista ha espresso.
Chi mi conosce bene lo sa: all’epoca in cui ho condiviso con entusiasmo il progetto di una rivista interamente dedicata al noleggio con un editore lungimirante ed entusiasta, il fenomeno era davvero sotto i riflettori: reduce da un’interessante esperienza di studio dell’outsourcing e delle sue dinamiche, non potevo che presentare una proposta editoriale così audace e di ampio raggio. La prima rivista interamente dedicata al noleggio era, ai tempi, un concentrato di fermenti culturali e contenuti trasversali, sia per i settori toccati sia per le tematiche affrontate. Molti prestigiosi operatori la consideravano una sorta di manuale di “best practices” e non era raro visitare le aziende leader trovandomi a tu per tu con i loro manager e rileggere insieme gli articoli pubblicati, spesso sottolineati da loro con l’evidenziatore o utilizzati in riunioni strategiche dei loro staff.
Quelle persone con cui mi confrontavo quotidianamente, in particolare, sono stati i miei maestri; i molti lettori con cui avevo a che fare sono stati lo stimolo costante per realizzare, ogni due mesi, un numero sempre più bello e ricco. Potevo avvalermi di collaboratori altrettanto prestigiosi: giornalisti che poi avrebbero fatto una bella carriera nella stampa tecnica; professionisti; docenti universitari. Una bella squadra insomma (chi ha conservato quei numeri, può andarseli a rivedere). Il supporto della casa editrice era arrivato fino al punto di affiancare alla rivista alcuni importanti eventi, tra cui due edizioni di una fiera e alcuni convegni ad hoc. Affiancati a questi eventi, c’era la premiazione delle aziende leader. Il mercato era messo a fuoco ogni mese, e una volta all’anno era espresso anche attraverso l’analisi di oltre 200 bilanci, in collaborazione con la società Trade Lab, che sfociava nella pubblicazione della classifica Top 100, commentata da svariate tabelle e articoli scritti in profondità sotto ogni unto di vista. Il mercato del noleggio era davvero in pieno slancio, e in redazione piovevano richieste di ogni tipo. La nostra attività era finita perfino in televisione e su molte riviste a larga diffusione.
E’ questo fermento ad avermi convinto a mettere a disposizione del settore le mie competenze a un livello diverso: diventare consulente, unendo le precedenti esperienze profuse per un’importante banca nazionale, è stata per me una scelta obbligata, anche valutando le prospettive stesse della rivista. Sono stati sette anni meravigliosi, dal 2001 al 2007. E da lì sono iniziati altri sette anni altrettanto affascinanti, seppur segnati dalle difficoltà di una crisi generale che sembra non finire mai. L’eredità di quell’esperienza, almeno in parte e in modo diverso, è confluita su questo portale, che mantiene lo stesso entusiasmo nel raccontare un settore e le sue caratteristiche evolutive (spesso anche involutive) a una platea più ampia e meno autoreferenziata. Potenza del web, che consente maggiore leggerezza, minori vincoli e riserva molte sorprese, come quella di agganciare sempre nuovi internauti che si aggregano dopo aver digitato le loro parole chiave, indici di curiosità o necessità verso il noleggio.
La nostalgia per una rivista che chiude, così strettamente legata alla mia vita professionale per un buon periodo, è quindi compensata da questa esperienza editoriale più moderna, che tra poco taglierà anch’essa il traguardo dei suoi primi sette anni. Noi guardiamo avanti, con la stessa passione: il mondo del noleggio, che è l’ambito naturale dei servizi professionali che prestiamo, ha sempre bisogno di essere raccontato. A voi che ci leggete, chiediamo di continuare a seguirci e sostenere i nostri sforzi.
Se proprio devo esprimere un desiderio, vorrei poter leggere qualche commento in più ai nostri post. In fondo, il portale è soprattutto vostro.
Accidenti non me l’aspettavo.
Negli anni ho sempre rinnovato volentieri l’abbonamento e , quando mi capitava sottomano, la sfogliavo volentieri e la portavo anche a casa con la promessa, che se fossi scampato alla stanchezza, le avrei dedicato la lettura serale.
Forse però , il problema, era proprio questo.
In un’azienda caotica come la nostra, e come immagino tutte le aziende che pulsano e corrono, il passa-rivista era una pratica scomoda, arcaica, lenta.
Da noi il primo che si impossessava di “noleggio” di solito lo catturava per sempre e , la circolazione, era l’eccezione non la regola.
Se penso infatti all’ultimo mese , con i miei colleghi , abbiamo condiviso articoli su questo blog, twitter interessanti di colleghi e clienti, salvato link da leggere con calma su instapaper, ma non ci siamo scambiati mai carta, nemmeno per le fatture o per gli appunti.
Forse , il grosso limite della rivista , come dice uno spot, è proprio la rivista, ovvero il suo supporto.
Come disse un commentatore , del quale come tante altre cose non ricordo il nome; il libro è grande e l’ebook è il suo profeta.
Ecco credo per Noleggio valga lo stessa considerazione, non sono i contenuti che non interessano più ma il supporto ad essere diventato anacronistico e obsoleto.
Pier Angelo quanto ha chiuso l’Unità o il Manifesto, personalmente non ho avuto alcun rimpianto, le loro redazioni hanno lasciata viva la speranza nei lettori e l’anima del giornale, diffondendolo in formato pdf.
Non possiamo pensare ad una seconda vita elettronica anche per Noleggio ?
Paolo,
come puoi leggere dal post, la mia è solamente nostalgia di un passato che ho vissuto intensamente, ma che mi sono già lasciato alle spalle parecchio tempo fa. E’ dal 2007, infatti, che le strade con la rivista Noleggio si sono divise. Mi sono dedicato alla consulenza nel settore, e anche a questo Blog, nato nel 2008 all’interno del network con cui condivido attività e studi. E’ qui, infatti, che idealmente e concretamente ho proseguito la diffusione della cultura del noleggio in un mondo trasversale, intercettando nuovi lettori curiosi e appassionati. Forza della Rete, come scrivi anche tu, anche se personalmente credo ancora molto nel valore di una rivista cartacea, se fatta bene.
Cordiali saluti
Il titolo inizialmente mi ha un po’ spaventato poi ho ricordato quanto mi avevi detto pochi giorni fa riguardo la chiusura della rivista noleggio. Personalmente la rivista mi ha regalato numerosi spunti e idee, creato curiosità e portato sopratutto tante certezze nella mia attività di noleggiatore.
Non conoscono le cause di questa decisione ma in parte sono certo che il Web abbiamo pesato molto in questo.
Mi parlavi però del fatto che una parte di essa vivrà e si leggerà ancora all’interno di un’altra rivista…..giusto?
Non ti so dire Mauro, non conosco le scelte future dell’editore.