Perché in Francia, nei paesi Scandinavi e ora anche in Germania, è normale prendere a noleggio un’attrezzatura anche per poche ore, mentre da noi appare ancora come una cosa impensabile?
Perché in Gran Bretagna i numerosi noleggiatori che offrono macchine e attrezzi per il giardinaggio hanno abituato la propria clientela a una naturale segmentazione, per cui il professionista o la piccola impresa se ne serve durante la settimana, mentre nel weekend il centro noleggio è letteralmente preso d’assalto dalle prenotazioni dei privati? Gente che nel loro box di casa non lascia mezzi inutilizzati per tutto l’anno ad arrugginire, ma che si avvale delle migliori soluzioni, professionali appunto, per i propri hobby.
Ce lo siamo chiesti tante volte: da cosa dipende? Ancora dalla propensione degli italiani a possedere tutto? Da una scarsa cultura delle soluzioni più economiche per l’uso di ciò che serve? O dalla mancanza di un’offerta adeguata?
I centri di noleggio generalista in Italia sono troppo pochi per creare una rete di abitudine. La grande distribuzione preferisce vendere sottocosto piuttosto che organizzare un punto noleggio all’interno dei loro frequentatissimi magazzini. Le rivendite edili lo fanno col contagocce, mentre le ferramenta all’ingrosso ancora non ci credono. I produttori di questa attrezzatura non hanno più risorse per sostenere progetti non finalizzati alla messa in circolazione di un numero consistente dei loro prodotti attraverso il noleggio.
Come se ne esce?
Come ci si allinea al resto del mondo?
Credo che tutto debba partire dalla struttura dell’offerta, nei luoghi dove è già naturale un flusso di clientela intercettabile. Credo che questa offerta debba essere costruita, erogata e proposta con un unico obiettivo: cambiare la mentalità singola, trasmettere una bella esperienza, risolvere un bisogno con una soluzione temporanea. E, col tempo, guadagnarci. In Francia nessuno si sognerebbe mai di negoziare il prezzo di un trapano professionale o di una carotatrice noleggiata per 4 ore. Anzi, la si porta via dopo aver lasciato una cauzione tramite carta di credito. Esattamente come si noleggia un’auto all’aeroporto.
Diciamocelo: qui da noi si vuole ottenere tutto subito e preferibilmente l’impossibile senza sforzi. Si preferisce agire in proprio, dove magari affidandosi a esperti si vedono i frutti del proprio sforzo. Per arrivare a far capire a un cliente i punti forti del noleggio, occorre ribaltargli la logica della semplice valutazione di costo, a favore di un più ampio ventaglio di vantaggi: tecnici, economici, pratici. Un noleggio di questo genere si esprime in un raggio di distanza percorribile senza perdere troppo tempo; in un luogo di convergenza naturale e costante dell’interesse dei clienti potenziali, cui si affianca questa soluzione, che deve essere accudita e comunicata in modo adeguato. Quali sono questi luoghi? Sempre i soliti: magazzini edili, grande distribuzione, garden center, ferramente di grandi dimensioni, distributori di macchine e attrezzature, ma anche officine specializzate…
Dopodiché, chiarita la clientela che si vuole intercettare, entra in gioco la scelta delle attrezzature da offrire a noleggio, che deve prevedere, fin da subito, la minima quantità indispensabile associata alla massima qualità possibile, tenendo monitorati costantemente i feedback, e offrendo con costanza servizi accessori sempre nuovi con cui completare l’offerta e quindi le aree di redditività (assicurazioni, trasporto, pacchetti multipli, formule cumulative…). Tariffe chiare e trasparenti e regole precise di uso. Contratti semplici. Un buon gestionale informatico.
Prendere a noleggio un’attrezzatura non deve essere un incubo per il cliente e nemmeno un patema d’animo per il noleggiatore. E’ ovvio che si rischia, come in tutte le attività imprenditoriali, ma se guardiamo al futuro, soprattutto di questi tempi in cui le risorse evidentemente scarseggiano, siamo così convinti che anche in Italia la gente continuerà a comprarsi sempre tutto quello che gli serve?
Buongiorno,
direi che l’articolo cade come si suol dire a fagiuolo! Da 20 giorni la nostra società, conosciuta per il noleggio di piattaforme aeree, ha aperto per mia volontà anche il nuovo settore di nolo attrezzature. Speriamo sia di buon auspicio!
Non dimentichiamo la formazione.
Mi e’ particolarmente piaciuto questo articolo di Cantu’, che condivido pienamente e credo possa essere una strada efficace per cercare di superare le difficolta’ di questo pesante momento. E’ ovvio che il cliente da sempre cerca strutture di acquisto che possono soddisfare tutte le sue esigenze senza dove perdere tempo a cambiare fornitore ( se solo pensiamo al successo delle strutture di brico dove si trova dal cacciavite alla pianta, al lampadario etc…) E credo veramente di successo strutturare l’azienda di noleggio in ottica di poter offrire al cliente ( sia consumer che btb) tutti i prodotti di cui ha necessita’, ovviamente l’obiettivo e’ quello di fidelizzarlo alla nostra azienda !!!!
Leggo con attenzione i commenti e sto seriamente pensando di aderire ad una catena di franchising di noleggio generalista. In momenti così complessi con molti mercati in crisi, sono alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali e credo che il NG sia una buona opportunità’. I periodi di crisi generano lo sviluppo della creatività che è la base di ogni attività commerciale. Avrei il piacere di ricevere note ed impressioni ed anche pareri da chi ha già intrapreso questa strada. Buon lavoro a tutti CB.