
AlixPartners: Car sharing, dal possesso alla fruibilità dell’auto. Sfide e opportunità della nuova mobilità urbana
Gli utenti di car sharing sono oggi circa un milione tre Vecchi e nuovo continente. Secondo una ricerca AlixPartners sul tema “Carsharing, dal possesso alla fruibilità dell’auto. Sfide e opportunità della nuova mobilità urbana, nei prossimi anni la flotta di veicoli europei aumenterà in maniera significativa rispetto a quelli americani, raggiungendo i 70.000 veicoli nel 2017 (contro i 32.000 degli USA) e i 130mila nel 2020 (contro i 50mila degli USA). Tornando ai giorni nostri, a fine 2013 la Germania risulta il Paese in cui il car sharing è maggiormente diffuso, con oltre 37 città servite, una crescita del 37% dal 2012 a oggi, quasi 800mila utenti e oltre 13mila veicoli sul territorio.
Tra le capitali europee, Berlino (2.300 vetture e 207.000 utenti) può vantare il primato assoluto dell’auto condivisa, seguita da Londra (2.250 veicoli e 120mila utenti) e Parigi (2.000 veicoli e 105mila utenti); ancora in fase di start up Roma (120 veicoli e 2.500 utenti) e Madrid (8.000 utenti e 130 veicoli), dove, però, nei primi mesi del 2014 hanno preso avvio nuove iniziative destinate a imprimere una forte accelerazione. A livello nazionale il primato spetta a Milano che a fine 2013 poteva contare su una flotta di oltre 1.500 vetture e oltre 90mila utenti. Una leadership guadagnata rapidamente nella seconda metà dell’anno scorso e destinata nel 2014 a rafforzarsi ulteriormente.
Successo e aree di criticità
A spingere gli automobilisti verso l’auto condivisa è soprattutto il vantaggio economico: oltre la metà (56%) degli utenti indica come principale motivo della scelta il costo elevato di acquisto dell’auto e gli ingenti oneri connessi alla sua gestione e manutenzione; solo il 23% fa riferimento alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Altro punto di forza del car sharing, oltre alla convenienza economica, è la facilità di accesso al servizio, evidenziato dal 36% degli utenti.
Non mancano le aree critiche da migliorare, tra le quali i clienti indicano la non disponibilità di un veicolo sempre e comunque (46%), la mancata presenza della propria auto preferita (25%) e il dubbio che il car sharing non porti effettivamente a un risparmio nel lungo periodo (21%). Quello economico resta il fattore chiave su cui puntare anche per aumentare la diffusione del servizio: oltre il 53% inizierebbe a utilizzarlo o lo userebbe più spesso se fosse meno costoso, mentre il 18% lo userebbe se gli operatori offrissero qualità più alta e veicoli più affidabili. Comunque il 64% degli utenti prevede di incrementarne l’utilizzo nel prossimo anno. Sicuramente il fenomeno car sharing ha destabilizzato gli equilibri del mercato automobilistico: il 51% degli utilizzatori dichiara, infatti, che grazie al car sharing ha evitato di acquistare un’auto nuova e il 45% prevede di farlo in futuro. La tendenza ad evitare l’acquisto tra gli utilizzatori del servizio è maggiore nelle grandi aree metropolitane con alta densità di popolazione. Tali condizioni sono ottimali per la diffusione del servizio, anche per le possibili economie di scala che consentono. In Europa, e più ancora che in USA, la forte crescita degli utenti di car-sharing determinerà quindi nei prossimi sei anni una significativa perdita nella vendita di auto nuove, stimabile in circa 1,2 milioni per gli Usa e in oltre 2,9 milioni per l’Europa.
Salve, siamo studenti, so che è abbastanza scocciante fare questionari però sono sicuro che potrebbe essere interessante…è sul car sharing!!
https://jfe.qualtrics.com/form/SV_4Ygq4inriId8tQp
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jfe.qualtrics.com
Buongiorno Fabio,
Siamo sempre contenti di poter aiutare chi (in particolare studenti universitari) cerca di capirne di più sul mondo del noleggio e del CAR sharing.
Magari fateci avere i risultati dell’indagine!
Oliviero
Buon giorno Fabio,
apprezzo la vostra ricerca applicata ad un tema di sicuro interesse e prospettive di sviluppi ulteriori.
Lo dico da utente (registrato con Car2GO, EnJoy e Twist) ed anche da consulente aziendale (consulenza strategica) che sta osservando le possibili dinamiche competitive del settore.
Sarà interessante leggervi al termine della vostra indagine.
Buon lavoro,
Umberto