Bene, l’ultima barriera è stata infranta o, quantomeno, sta per esserlo.
Un progetto che sembrava al di fuori della realtà o semmai appartenere a un immaginario alla “Blade Runner” (ce lo ricordiamo il film con Harrison Ford: ”… ne ho viste io di cose, che voi umani non potete neanche immaginare…”?) deve la sua possibile definizione ai tagli che l’amministrazione Obama ha deciso per tenere forte la barra del rigore tra i marosi della crisi finanziaria: il budget per il mantenimento della stazione spaziale internazionale che avrebbe dovuto garantire il ritorno dell’uomo sulla Luna entro il 2020 è stato tagliato di 50 miliardi di dollari. Tutto questo però non ha prodotto un vuoto, tutt’altro, perché varie società già esperte dell’aerospaziale si stanno attrezzando per essere in prima fila quando partiranno i ricchi appalti governativi: stiamo parlando infatti di noleggio di mezzi e di gestione in outsourcing di attività non più affrontate direttamente dallo Stato!
Il taglio di budget che metterà in pensione lo Shuttle nel 2010 e accantonerà altri razzi capaci di conquistare lo spazio permetterà la costituzione di vere e proprie compagnie di trasporto commerciale, guidate da armatori pronti a gestire i percorsi dell’etere e non più quelli degli oceani.
Il territorio di conquista vede, per ora in prima fila la SpaceX con il suo razzo cargo Falcon 9 e la United Launch Alliance pronta ad adattare i suoi vettori al trasporto umano, per il quale il presidente Obama sembra positivamente orientato a considerare l’opzione di outsourcing.