In che direzione sta andando il mercato del noleggio

Sama noleggio
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Anche quest’anno International Rental News ha pubblicato IRN100, la classifica delle 100 maggiori società di noleggio sulla base del fatturato prodotto nel corso dell’annata precedente.

L’elenco, naturalmente, va considerato per quello che è, ossia un’approssimazione. Gran parte dei dati inseriti sono comunicati direttamente dalle aziende interessate, con tutto quello che comporta in termini di trasparenza e oggettività.

Cionondimeno, IRN100 è comunque in grado di fornire spunti molto interessanti sull’andamento del mercato del noleggio a livello globale e sui maggiori trend che lo stanno caratterizzando nel preciso momento storico della sua pubblicazione.

Prima di osservare nel dettaglio che cosa emerge dall’edizione di quest’anno, vale la pena ricordare i parametri presi in considerazione dai redattori della graduatoria.

Innanzitutto, la classifica si impegna a tenere conto solamente dei profitti maturati con le attività strettamente legate al noleggio. Sono quindi incluse, ad esempio, le vendite dei mezzi usati fuoriusciti dalla flotta. Non vengono considerate, come ovvio che sia, le eventuali vendite di macchine o attrezzature nuove.

Tutto è lasciato al buon cuore e all’onestà di chi fornisce i numeri.

Inoltre, International Rental News tiene conto solamente delle aziende che forniscono prodotti e servizi legati al settore construction, a quello industriale e agli eventi. Tutti i fatturati elencati sono stati convertiti in euro secondo i tassi di cambio del 31 dicembre 2022.

Fatte le dovute premesse, possiamo dare un primo sguardo generale alla classifica, per poi approfondire nel dettaglio gli spunti più interessanti emersi dai dati registrati.

irn100 top 5 mercato del noleggio

Le prime cinque classificate nell’ultima edizione di IRN100

Quali sono le maggiori aziende di noleggio del mondo

Anche quest’anno, al primo posto in classifica rimane stabile la statunitense United Rentals, con un fatturato totale di 9,4 miliardi di euro (cresciuto di oltre un miliardo rispetto agli 8,1 del 2022). Una cifra che, peraltro, non tiene conto dell’aumento di fatturato generato dall’acquisizione del colosso americano Ahern Rentals, portata a termine alla fine dell’anno, che secondo alcuni osservatori porterà nel 2023 a un fatturato complessivo stratosferico di oltre 12 miliardi.

A completare il podio la britannica Ashtead Group, che ha consolidato la seconda posizione con un aumento di fatturato di quasi due miliardi di euro (dai 6,2 registrati nel 2021 agli 8,0 del 2022), e la statunitense Herc Rentals che, con volumi pari a 2,5 miliardi, segna una prima netta separazione dal ristretto gruppo di testa.

Rientrano nelle prime quindici posizioni anche diverse multinazionali attive da alcuni anni anche in Italia come Loxam (al 4° posto con un fatturato di 2,4 miliardi), Aggreko (sesta con 2,0 miliardi), Boels (nona con 1,4 miliardi) e Kiloutou (quindicesima), che perde una posizione nonostante un fatturato che ha toccato per la prima volta il miliardo segnando una sostanziosa crescita rispetto ai 793 milioni del 2021.

È europea anche l’azienda che ha scalato più posizioni rispetto alla scorsa edizione; il primato spetta, infatti, alla finlandese Renta Group che, grazie a un fatturato annuo cresciuto da 275 a 421 milioni, è salita al 27° posto rispetto alla cinquantesima posizione del 2021.

Questi dati mostrano l’interessante aspetto scalabile del noleggio B2B, reso possibile attraverso acquisizioni mirate, a loro volte rese possibili dal consistente cash flow prodotto dai volumi stessi. Più sei grande, più puoi diventare ancora più grande, verrebbe da commentare.

L’unica italiana in classifica è ancora una volta il Gruppo Tesya, rimasta stabile al 58° posto nonostante un fatturato passato dai 210 milioni del 2021 ai 245 del 2022.

mercato del noleggio top 15 europa 2023

La top 15 europea

Ancora nella lista delle “near misses” invece Mollo Noleggio, classificatasi alla posizione 108 con un fatturato di 106 milioni di euro.

Il mercato del noleggio cresce, ma non in modo uniforme

Il primo dato che risalta è la grande disparità tra la crescita registrata in Nord America, che ha sfiorato volumi del 15 per cento, e quella registrata nel resto del mondo, inferiore al 4 per cento, con l’unica eccezione della Cina.

Lo scenario che si profila, quindi, è quello di un mercato globale a due marce, con il Nord-America che ancora una volta fa quasi storia a sé rispetto al resto del mondo.

A crescere molto, nel 2022, sono stati gli investimenti strutturali, soprattutto quelli finalizzati ad ampliare le flotte.

Le 25 aziende in classifica che hanno investito di più a questo scopo (che non corrispondono in tutto e per tutto alle prime 25 classificate) hanno speso complessivamente un totale di oltre 12 miliardi di euro per l’acquisto di nuove macchine e attrezzature, un dato in grandissimo aumento rispetto a quanto fatto registrare nel 2021 (+47%).

Anche i produttori di macchine e attrezzature, quindi, possono leccarsi le dita di fronte a questo trend globale, per quanto all’interno di una cornice di mercato destabilizzata dalle problematiche degli shortage e di una supply chain sempre più volatile.

Un risultato impressionante, quindi, se consideriamo le grandi difficoltà di approvvigionamento che hanno colpito i produttori nel 2022, per un dato complessivo che verosimilmente, sarebbe potuto essere ancora più eclatante.

Lo scenario complessivo, in ogni caso, evidenzia anche una sostanziosa crescita dei margini. Il totale dei profitti delle 100 aziende finite in classifica, infatti, ha superato nel 2022 i 66 miliardi, contro i 56,9 del 2021, per una crescita complessiva del 14 per cento.

Verso una sempre maggiore concentrazione del mercato del noleggio

Considerando che International Rental News stima il valore totale del mercato mondiale del noleggio intorno a 100 miliardi, il dato di 66 miliardi prodotto dalle

mercato del noleggio irn100 2023

Le posizioni dalla 5 alla 15 a livello mondiale

sole 100 aziende presenti in classifica sottolinea in modo evidente il tema della sempre maggiore concentrazione di una grossa fetta delle quote di mercato nelle mani di un (relativamente) ristretto gruppo di società di maggiori dimensioni.

Guardando al mercato europeo, ad esempio, emerge che le 15 maggiori aziende di noleggio del nostro continente producono più del 50 per cento dei profitti totali del mercato; se restringiamo l’analisi alle sole prime 5, la quota di mercato scende solo al 31 per cento.

Un valore non da poco se consideriamo che il numero totale di aziende di noleggio attive in Europa si aggira probabilmente nell’ordine delle migliaia.

Considerando la natura fisiologica di questo processo, oltre alle numerose acquisizioni avvenute anche in Italia negli ultimi mesi, possiamo ipotizzare che per i maggiori player del mercato ci sia ancora tanto spazio per un ulteriore consolidamento.

Con buona pace di un mercato che invece si presenta ancora parossisticamente iperframmentato: sono infatti circa 4mila le nostre partite iva censite con un codice ateco che include attività di noleggio.

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