Auto elettriche e ibride, confusione tra gli italiani

Auto elettriche ibride
Auto elettriche ibride

Le potenzialità delle auto ibride e di quelle elettriche sembra essere stato compreso dalla maggior parte degli italiani. L’ultima ricerca di Areté ha evidenziato un certo interesse nei confronti di questa tipologia di veicoli, ma anche una grande confusione e incertezza circa le caratteristiche tecniche di questi stessi modelli d’auto.

Dopo il diffondersi dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, gli italiani sono tornati a utilizzare la propria auto come principale mezzo di trasporto, tant’è che solo il 5 per cento del campione coinvolto ha dichiarato di usufruire ancora dei mezzi pubblici. Tuttavia, nonostante questo rinato interesse per la propria vettura, nei confronti delle categorie ibride ed elettriche sono ancora molti i dubbi da chiarire.

Scheda tecnica sconosciuta

Il rapporto tra gli italiani e le auto elettriche o ibride potrebbe essere definito come un rapporto di amore e odio. Se da un lato sono evidenti i vantaggi di possedere un’auto di questo tipo, dall’altro le caratteristiche tecniche dello stesso rimangono un mistero.

I dati che emergono dalla ricerca Areté, infatti, evidenziano come 1 italiano su 2 possieda informazioni scorrette. Tra queste, il 39 per cento è convinto che tutti i modelli ibridi ed elettrici siano a emissioni zero; oppure che le vetture elettriche abbiano tutte bisogno di una spina per essere ricaricate. O, ancora, che tutte siano in grado di percorrere 50 chilometri in sola modalità elettrica.

Insomma, complice anche forse una cattiva campagna di informazione, il tema dell’elettrico e dell’ibrido in Italia è ancora ben distante dall’attecchire completamente. Se non altro, però, pian piano le due motorizzazioni iniziano a farsi strada. Il 70 per cento del campione intervistato, infatti, ha dichiarato di non ritenerle noiose da guidare. Allo stesso modo, il fatto che i costi di gestione siano nettamente inferiori rispetto alle motorizzazioni tradizionali, è un’altra informazione che è stata assorbita dall’audience italiana.

Costo troppo elevato

Allo stesso modo, la maggior parte del campione coinvolto ha indicato come problematica principale il costo d’acquisto troppo elevato. In effetti, questo rappresenta uno dei gradini più difficili da superare: ai vantaggi in termini di emissioni e gestione, corrispondono prezzi di vendita ancora poco accessibili.

Più della metà del campione coinvolto nella ricerca ha ammesso di essere disposto a pagare tra il 10 e il 20 per cento in più rispetto al valore di una vettura con motore termico. Un’affermazione che avvantaggia le vetture ibride, ma che lascia quelle elettriche ancora in secondo piano.

Del resto, molti degli utenti coinvolti hanno espresso la volontà di fare ricorso a degli incentivi come soluzione principale per evitare i costi ancora troppo alti di queste tipologie di vetture. Una considerazione che, tuttavia, non tiene conto dell’altrettanta confusione nata in termini di incentivi. Secondo la ricerca Areté, il 28 per cento non ha compreso a quanto ammonti il bonus, il 24 per cento ignora quali vetture rientrino all’interno di questa proposta e il 21 per cento non ha idea di come accedere ai fondi.

[…] Nonostante le campagne informative delle Case automobilistiche, resta molta confusione da parte dei consumatori sulle tecnologie elettriche e ibride, sulle loro differenze, sul funzionamento. Complice anche l’incerto scenario economico determinato dalla pandemia, l’elevato costo di questi veicoli, in assenza di più rilevanti incentivi all’acquisto, rischia di frenare la diffusione. Proprio al fine di non immobilizzare l’intero valore economico del bene, il 20% è propenso a prenderle attraverso formule alternative alla proprietà, come il noleggio a lungo termine o il leasing.
Massimo Ghenzer, Presidente Areté

Tag dell'articolo: settore automotive

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