Pay per risk, l’innovazione nelle assicurazioni a consumo

L'assicurazione on demand per droni e non solo
L’assicurazione on demand per droni e non solo

Ormai il ronzio di un drone che aleggia sopra le teste degli spettatori non è più un rumore così anomalo, specie in occasione di eventi come i matrimoni o le gare sportive. Il settore della fotografia per droni (anche con finalità di promozione turistica, ad esempio) vive un vero e proprio boom.

L'assicurazione on demand per droni e non solo

La società di ricerca Gartner sostiene che quest’anno il numero di droni venduti per utilizzi industriali o commerciali sarà di 174.000, e oltre 2,8 milioni saranno quelli venduti ai consumatori.

E’ per questo facile ipotizzare che qualcuno di loro (pochissimi, si spera), possa cadere durante il volo, creando danni che il pilota dovrà rimborsare: da quelli meno gravi (una torta nuziale distrutta) a quelli decisamente più preoccupanti (ferimento di spettatori). E qualcuno, ad esempio, è già successo: nel 2014 durante una gara di triathlon in Australia un drone ha colpito uno dei concorrenti. Ovviamente i piloti hanno bisogno di un’assicurazione, e in genere le compagnie fanno pagare un premio unico annuale. Insure4drones, una società inglese specializzata in queste polizze, fa pagare circa 1.000 dollari all’anno per proteggere dai rischi legati al volo di un DJI Phantom (uno dei modelli più venduti).

Ma anche il settore assicurativo vede lo sviluppo di innovazioni legate alla tecnologia, e non solo per quanto riguarda i beni a cui si applicano le polizze. In queste settimane Flock, una start-up britannica, inizierà a offrire una polizza sul singolo volo di natura commerciale, mediante l’uso di un’App con cui indicare l’ora di inizio e fine dell’attività. Il servizio sarà poi esteso anche ai piloti amatoriali. I costi dovrebbero aggirarsi intorno alle 5 sterline per ora di volo, secondo Allianz, una delle compagnie di assicurazione che possiedono la start-up. L’App si basa su una grande quantità di dati per analizzare le condizioni di uso: i dati sul meteo sono forniti da IBM che, da quando ha comprato The Weather Company nel 2015, è in grado di offrire previsioni in aree di poche centinaia di metri di diametro e su periodi di pochi minuti.

Il potere dei dati

Le informazioni in tempo reale relative ad altri aerei sono fornite da una società chiamata Snowflake, che tiene traccia di tutti gli aerei in volo sul pianeta. Flock considera anche elementi come la topografia locale, la presenza di chiese, ospedali e scuole così come quella delle strade e dei relativi livelli di traffico. L’App tiene sotto controllo anche i dati dello stesso drone, creando e aggiornando in tempo reale il suo profilo di rischio in base alle manovre fatte. Tutti questi dati vengono elaborati quando un cliente richiede di usufruire dell’assicurazione. Oltre a fornire la quotazione, l’App indica al pilota alcuni consigli per ridurre i propri rischi. Allianz poi converte i punteggi di rischio calcolati da Flock in un prezzo personalizzato.

Il vantaggio strategico per Allianz è la possibilità di acquisire nuovi clienti a basso prezzo: l’algoritmo lavora infatti in tempo reale e non richiede la presenza di un assicuratore sul posto. A questo si aggiunge ovviamente la possibilità di tarare il prezzo della polizza sui rischi dei clienti. Le assicurazioni convenzionali lavorano raggruppando i rischi individuali e poi creando un prezzo per quel gruppo (ad esempio, i neopatentati con meno di 30 anni), ma questo processo può essere molto più raffinato se i soggetti forniscono direttamente informazioni all’assicuratore, e se ci sono molti dati sull’ambiente circostante. Il numero sempre maggiore di sensori disponibili e connessi a Internet, attraverso smartphone, orologi, droni e autovetture, consente di raccogliere una quantità di dati sempre maggiore: questo consente di valutare i rischi in tempo reale, ovviamente esponendo gli assicurati più rischiosi alla possibilità che le loro polizze raggiungano costi proibitivi.

Flock non è l’unica società che si occupa di fornire assicurazioni personalizzate al minuto. Verifly, una start-up newyorchese, fa la stessa cosa negli Stati Uniti. Root, un assicuratore di autovetture, offre agli autisti polizze basate sul loro comportamento alla guida minuto per minuto: nelle sue polizze c’è anche una clausola che prevede sconti per i guidatori di Tesla che usano la sua modalità di guida autonoma (evidentemente meno pericolosa di un umano in carne e ossa). Slice, una start-up di San Francisco, consente i suoi clienti di assicurare le loro abitazioni e autovetture quando vengono utilizzati con Uber o Airbnb.

Il CEO di Flock ha già piani per estendere la sua assicurazioni personalizzata a moltissime tipologie di attività, raccogliendo i dati necessari su servizi come i tragitti in taxi o le consegne di beni, che possono essere influenzate dalle specifiche condizioni del momento in cui si svolgono. Il passeggero di un’auto di Uber, ad esempio, potrebbe essere meno a rischio di incidenti se il tragitto si svolge lontano dall’ora di punta, o in condizioni meteo ideali. Se in futuro i droni saranno usati per consegne ai consumatori, i gestori delle loro flotte potranno calcolare un’assicurazione sulla consegna basata anche sul valore di ciò che viene trasportato e su quale è l’indirizzo di destinazione.

Le possibilità sono infinite, per cui il modello delle assicurazioni on demand, anche se appena agli albori, sembra destinato a crescere vorticosamente nei prossimi anni.

In un modo in cui i consumatori hanno tutti i servizi a loro disposizione con il tap di uno smartphone, richiederanno lo stesso livello di servizio anche ai loro assicuratori.

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