Il noleggio di piattaforme aeree archivia un buon 2015

noleggio piattaforme aeree
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Come ormai ogni anno, Ducker Research e Rental Consulting hanno confrontato in una conference call i dati delle rispettive rilevazioni numeriche, al fine di fotografare il mercato italiano del noleggio di mezzi di sollevamento aereo, che la società di analisi francese redige a livello mondiale per conto di IPAF. Le analisi di Rental Consulting sono aggiornate dal 2006 e da alcuni anni vanno a integrare le rilevazioni che Ducker ricava intervistando i singoli player che compongono il mercato.

Nel 2015 il settore ha chiuso positivamente, ma meno di quanto auspicato in sede preventiva l’anno precedente. Il 2016 è invece partito alla grande e l’incremento è ritenuto considerevole fino alla fine dell’anno.

Dopo un lungo periodo di arretramento dei dati, nel 2015 si è osservato un incremento degli investimenti, con un aumento superiore al 3% delle macchine in flotta, al netto dei rinnovi fisiologici. Scende, di conseguenza, anche se di poco, il periodo medio di vita utile delle piattaforme aeree nei parchi a noleggio (poco più di 7 anni). Ciò significa macchine più nuove in giro e meno tensione sia sul tasso di utilizzo sia sui prezzi, che timidamente sono tornati a salire.

piattaforme-aeree-natale-veronaIl totale dei mezzi disponibili presso i noleggiatori è stato stimato in poco più di 24mila unità dei quali oltre il 65% è rappresentato da semoventi telescopiche, articolate e verticali, ma saranno quasi 25mila alla fine del 2016. I veicoli diesel la fanno ancora da padrone; crescono però le elettriche che, tra l’altro, si possono noleggiare a canoni migliori. Buona la penetrazione delle piattaforme autocarrate (10%) e delle macchine speciali (9%). Ottime anche le performance dei sollevatori telescopici (che però non fanno ufficialmente parte dell’indagine di Ducker).

Nel mercato complessivo che genera quasi 230 milioni di euro di canoni globali, l’edilizia conta sempre meno (siamo attorno al 55%) rispetto ad altri settori. Un vero balzo per l’industria manifatturiera e i settori della manutenzione industriale, arrivati ormai a oltre il 35%, mentre gli altri (giardinaggio, eventi…) restano stabili al 9-10%.

Nell’indotto, fa effetto la stima del numero di operatori formati nel 2015 (oltre 25mila) anche se su questo è un mercato sfuggente, su cui pesano ancora l’effetto dei regolamenti attuativi delle norme sulla sicurezza da una parte e la carenza cronica di controlli dall’altra.

Il report di Ducker Research si potrà acquistare, a partire da giugno, sul sito di ipaf.com/ita

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