Bene le costruzioni, negli USA e in Europa

Andamento del settore delle costruzioni
Andamento settore costruzioni

La Camera di Commercio americana e la United States Gypsum Corporation (USG), un produttore statunitense di materiali da costruzione, hanno lanciato un nuovo indice trimestrale, denominato Commercial Construction Index, per misurare le variabili che influenzano il settore delle costruzioni negli USA, con un focus in particolare sui principali elementi di sentiment, come i livelli di lavori ancora da eseguire, gli ordinativi in arrivo, le opportunità di crescita e i ricavi.

L’indice composito, misurato su una scala che va da 0 a 100, viene calcolato analizzando le risposte alle interviste condotte su oltre 2.700 manager e decisori di aziende commerciali e di produzione del settore edile.

Nel secondo trimestre del 2017 questo indice è salito di due punti, passando dai 74 registrati nel primo trimestre a 76. Il principale fattore alla base della crescita sembra essere un aumento dello scarto tra i livelli effettivi e quelli gestibili di lavori da realizzare, segno della presenza di una domanda non soddisfatta. Anche il numero di nuovi incarichi ha tuttavia registrato un aumento. Ben il 59% degli intervistati ha dichiarato di avere un elevato livello di fiducia sull’andamento della propria attività nei prossimi 12 mesi. Anche l’andamento dei ricavi è molto positivo.

Due terzi dei rispondenti hanno dichiarato di attendersi un aumento del numero di occupati nei prossimi sei mesi, il che costituisce anch’esso un segnale di forte fiducia per il settore, che già oggi dà lavoro a 3 milioni di persone negli USA.

L’ottimismo sull’andamento del settore delle costruzioni viene tuttavia raffreddato leggermente dalle difficoltà, dichiarate dal 61% degli intervistati, nel trovare addetti qualificati.

La situazione in Europa

Nel frattempo, secondo la Federazione Europea delle Imprese di Costruzione (FIEC), l’attività produttiva nelle costruzioni nella UE è cresciuta del 2,2% nel 2016, con previsioni di crescita grosso modo analoghe per il 2017. Si tratta sicuramente di un dato positivo per il mercato delle costruzioni a livello continentale, che prosegue la sua ripresa, iniziata nel 2013, anche se sarà ancora necessario del tempo perché il settore torni ai livelli pre-crisi.

Il miglioramento della situazione riguarda un po’ tutti i segmenti, con la sola eccezione di quelli più dipendenti dalla spesa pubblica. In generale, infatti, la costruzione di nuove case è aumentata dell’8% e il segmento non residenziale del 6,6%, mentre le costruzioni non residenziali pubbliche si sono contratte del 5,9% e l’ingegneria civile è rimasta praticamente ferma (-0,3%).

Nonostante in generale i deficit delle amministrazioni pubbliche siano in declino più o meno in tutta Europa, gli Stati membri devono ancora mettere in atto misure di consolidamento della spesa pubblica che si sono rese necessarie per stabilizzare i conti. Queste misure hanno colpito in particolar modo la costruzione e la manutenzione delle infrastrutture pubbliche.

L’attività di ristrutturazione e manutenzione tuttavia ha contribuito a ridurre gli effetti della crisi, con una crescita dell’1,8% del 2016 e prospettive di stabilità per quest’anno.

L’occupazione nel settore delle costruzioni è aumentata dell’1,1% nel 2016, ma è importante ricordare che la ripresa sta partendo da valori contenuti, dato che il settore ha perso 2 milioni di posti di lavoro nel periodo che va dal 2008 al 2014. Il settore delle costruzioni nell’UE ha dato lavoro diretto a 14,3 milioni di persone nel 2016 e ha rappresentato il 6,4% delle forze di lavoro complessive. Se a questi dati si aggiungono i posti di lavoro generati in via indiretta nella filiera, si arriva al valore di 42,9 milioni di posti di lavoro.

Restano purtroppo ancora alcune sensibili disparità nelle performance del settore nel Nord e nel Sud del continente. Inoltre, la crescita potrebbe essere messa a rischio da alcuni elementi di natura geopolitica, come la volatilità della situazione generale in alcuni dei principali paesi europei (in primis il Regno Unito), ma anche negli Stati Uniti e in Medio Oriente, senza contare la crisi dei rifugiati che ancora è ben lungi dall’essere risolta. Sul fronte positivo, invece, si aspettano notizie favorevoli sul fronte delle politiche comunitarie di sviluppo degli investimenti, sia pubblici che privati.

Newsletter - RentalBlog

Iscriviti Qui alla Nostra Newsletter

Ricevi tutti i nostri aggiornamenti esclusivi sul mondo del noleggio

ARTICOLI CORRELATI

Rimaniamo in contatto!

Iscriviti alla newsletter per non perdere i nostri aggiornamenti.

Marketing a cura di