La Banca d’Italia aggiorna le sue proiezioni economiche

Aggiornamento economico Banca dItalia
Aggiornamento economico Banca dItalia

La Banca d’Italia ha recentemente aggiornato le sue previsioni macroeconomiche per l’economia italiana nei prossimi tre anni. L’aggiornamento rientra in una attività coordinata a livello europeo.

Aggiornamento economico Banca dItalia

Le previsioni sono basate sui dati disponibili alla fine di Maggio, e si basano su un mantenimento di alcune variabili macroeconomiche esterne (come ad esempio il tasso di cambio euro/dollaro o il prezzo del petrolio) anche per i prossimi anni su valori sostanzialmente stabili rispetto a quelli registrati negli ultimi mesi.

Sulla base delle ipotesi adottate, la crescita dell’economia italiana dovrebbe proseguire senza strappi né cali rilevanti nel triennio 2018-2020. Per il trimestre in corso le informazioni congiunturali disponibili indicano un’espansione dell’attività economica in linea con quella osservata a inizio d’anno. Il PIL italiano dovrebbe salire dell’1,3% nel 2018 e rallentare poi leggermente, con un tasso dell’1,1%, nel prossimo biennio.

Alla crescita contribuirà prevalentemente la domanda interna. Il recupero degli investimenti dovrebbe infatti proseguire a ritmo sostenuto nel 2018, sospinto dalla fase ciclica favorevole e dagli incentivi fiscali agli acquisti di macchinari, attrezzature e tecnologie avanzate. Tuttavia, tale accumulazione di capitale dovrebbe rallentare nei prossimi due anni, poiché da un lato dovrebbero venire meno le agevolazioni governative (che sono state prorogate solo per il 2018) e dall’altro si registrerà un graduale aumento dei tassi di interesse. Proseguirà invece la crescita dei consumi delle famiglie.

Il numero di occupati dovrebbe crescere di poco meno dell’1% all’anno; il tasso di disoccupazione scenderà in misura moderata, passando dall’11,2% del 2017 al 10,6% nel 2020, grazie all’aumento della partecipazione al mercato del lavoro, connesso anche all’effetto di incoraggiamento determinato dal miglioramento delle prospettive occupazionali.

L’inflazione risalirà, sospinta principalmente dal rialzo delle quotazioni delle materie prime. I prezzi al consumo dovrebbero salire dell’1,3% nella media di quest’anno (come nel 2017) e poi dell’1,7% nel 2019, per poi rallentare lievemente l’anno successivo, con l’esaurirsi degli effetti del rincaro del greggio.

Come sempre, i rischi riguardanti queste proiezioni derivano principalmente dal contesto globale, dalla volatilità dei mercati finanziari e dall’incertezza politica ed economica. La ripresa dell’economia globale potrebbe risentire negativamente di un accentuarsi di politiche di restrizione degli scambi commerciali (guerre di dazi tra i vari blocchi commerciali e paesi più importanti). Sul piano interno, un eventuale riaccendersi di timori o incertezze circa le prospettive dell’economia potrebbe condurre a un peggioramento delle condizioni di finanziamento, gravando sull’andamento della domanda.

Tag dell'articolo: scenario economico

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