Aggiornamento sull’industria e i servizi

L’indagine mensile sull’indice PMI, condotta a settembre dalla societa Markit Economics, mostra che l’economia europea sta continuando a crescere. Preoccupa, tuttavia, l’assenza di un’accelerazione, che sarebbe invece necessaria per far crescere l’occupazione o ridurre i rischi di deflazione.

Quindi anche se a tutti (e alla BCE in particolare) piacerebbe vedere che le politiche di stimolo stanno avendo un effetto maggiore, non è ancora arrivata una ripresa solida, ed è improbabile che questa situazione faccia muovere ancora la Banca Centrale.

La crescita è rallentata in Germania e in generale in tutta Europa, mentre in Francia l’economia sembra cercare di scrollarsi di dosso la crisi degli ultimi mesi.

Un terzo trimestre tutto sommato positivo

L’indice finale composito Markit PMI per l’Eurozona è sceso da 54,3 a 53,6 a settembre. Con il nuovo aumento degli organici supportato dal forte incremento della produzione e dei nuovi ordini, l’economia dell’eurozona a settembre ha quindi continuato a fare costanti progressi. Tuttavia, il tasso di crescita è rallentato ai minimi in quattro mesi. Il tasso medio di espansione del terzo trimestre, dopo la flessione di settembre, non è riuscito ad accelerare e ha invece solo eguagliato il record in quattro anni toccato nel secondo trimestre.

A settembre si assiste a un lento incremento della produzione sia nel settore manifatturiero che terziario, quest’ultimo con un tasso di crescita leggermente superiore rispetto al primo. L’occupazione è aumentata per l’undicesimo mese consecutivo, nonostante il tasso di crescita degli organici sia rallentato toccando il valore più debole da gennaio.

Secondo Markit i risultati dell’indagine consentono di stimare che l’economia europea sarebbe cresciuta dello 0,4% nel terzo trimestre, in linea con quello precedente. Si tratta di un dato positivo anche se non esaltante se paragonato alle potenzialità di crescita del Vecchio Continente. La figura qui sotto mostra il trend di lungo termine fornito dalla società.

L’indice PMI e l’andamento dell’economia. Fonte: Markit Economics

Si intravedono segnali di un’ulteriore crescita della produzione e dell’occupazione anche per l’inizio del quarto trimestre, dal momento che i nuovi ordini hanno continuato ad aumentare ad un buon tasso e gli ordini in giacenza hanno toccato il più rapido tasso di incremento da maggio 2011. Il volume delle commesse in entrata è aumentato in tutte le nazioni monitorate, mentre le commesse inevase sono aumentate in Germania, Francia, Spagna e Irlanda, contrariamente all’Italia che ha subìto un calo.

L’andamento del teriziario

L’Indice delle Attività Terziarie dell’Eurozona a settembre ha segnato 53,7, minimo su sette mesi e inferiore alla precedente stima di 54,0. L’indice mostra quindi un’espansione in ciascuno dei 26 mesi scorsi, con l’ultimo dato al di sopra della media dell’intera sequenza.

L’incremento dell’attività ha beneficiato della spinta dei nuovi ordini, il cui tasso di espansione è leggermente accelerato da agosto. E’ presumibile che tale andamento di crescita del settore terziario continui anche nei prossimi mesi, visto il carico delle commesse inevase in crescita al secondo tasso più rapido in oltre quattro anni e l’ottimismo ancora alto.

In ognuna delle cinque nazioni monitorate dall’indagine di settembre si è registrato un aumento concomitante dell’attività e dei nuovi ordini. L’espansione più netta si è avuta in Irlanda, con la Spagna in seconda posizione. Anche in Germania e in Italia la crescita ha subìto una decelerazione toccando i minimi su due mesi, ma ha segnato valori più alti in Francia.

L’espansione su vasta scala dell’attività del settore terziario dell’eurozona di settembre ha infine incoraggiato nuove assunzioni.