Aggiornamento dell’outlook per le imprese italiane

Speranze di ripresa per le imprese della manifattura italiana
Speranze di ripresa per l’economia italiana

Speranze di ripresa per l'economia italiana

Il sentiment delle imprese italiane si è leggermente indebolito dall’inizio dell’anno, secondo l’aggiornamento di giugno dell’indagine Markit Business Outlook Survey. Secondo questa analisi (condotta dalla società che realizza una delle indagini sul PMI più utilizzata in ambito economico e finanziario) le aziende si aspettano un miglioramento dei livelli di attività nei prossimi dodici mesi, anche se meno di quanto previsto a febbraio. Il peggioramento arriva in particolare dalle imprese dei servizi.

Il saldo tra imprese ottimiste e pessimiste è sempre positivo (+37%), ma leggermente inferiore al +43% di febbraio. Ma se nel settore dei servizi l’indice è ai minimi da febbraio 2014 (+34%), nel caso dell’industria è il più positivo dell’anno, con un +46% dovuto in parte all’effetto dell’euro debole sulle esportazioni.

La discesa nelle attese delle aziende riflette quella registrata a livello di zona euro e a livello internazionale. Anche le attese sulla nuova attività e sui ricavi rallentano, ma restano per fortuna in territorio ampiamente positivo; questo vale anche per le attese sui profitti (dove il saldo è +23%).

Salgono le attese sull’occupazione

La leggera discesa del sentiment generale non sembra fortunatamente spaventare le aziende per quel che riguarda l’occupazione. Sia le aziende manifatturiere che quelle dei servizi contano di aumentare gli organici quest’anno, e in particolare le prime mostrano le intenzioni più forti da molto tempo a questa parte: il saldo di +13% è il più alto mai registrato (anche se va detto che è inferiore al +18% dell’eurozona, e non indica una tendenza assoluta di tutto il mercato).

Qualche speranza sugli investimenti

La spesa per investimenti delle aziende in Italia mostra prospettive di crescita leggera. Il saldo corrispondente è di +9%, leggermente più alto di quello di maggio e il più alto da 4 anni. Anche qui le imprese manifatturiere sono più ottimiste (e sappiamo che la ripresa degli investimenti è fondamentale per l’aumento della produttività dell’economia). Non un boom, quindi, ma comunque la migliore situazione da molto tempo in qua.

Salgono anche i costi

Le aziende italiane si attendono anche un aumento dei costi nei prossimi dodici mesi. Il saldo, pari a +27%, è il più alto da giugno 2012. Il saldo per le imprese industriali è di +36%, mentre quello per le aziende di servizi è pari a + 24% (le prime sono più esposte all’altra faccia della medaglia-euro, ossia un aumento dei costi delle importazioni).

Le aziende cercheranno di alzare a loro volta i prezzi, anche se saranno costrette ad assorbire parte degli aumenti (a causa della domanda ancora non brillante, probabilmente).

In sostanza quindi il sentiment delle imprese italiane (non diversamente da quelle di tutta Europa) ha risentito dei recenti elementi di incertezza, e in particolare della situazione greca. Tuttavia sembra crearsi anche uno scenario a due velocità, in cui le imprese manifatturiere, aiutate dall’export, si preparano alla ripresa (e tornano finalmente ad assumere) più di quelle dei servizi.

Tag dell'articolo: crisi, mercato del noleggio

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