Un codice per trasparenza e legalità

Il presidente di Ance Claudio De Albertis
CLAUDIO DE ALBERTIS

Il presidente di Ance Claudio De Albertis

Più che essere ottimisti, si fanno gli scongiuri. Non è infatti difficile convincersi che l’occasione generata dal nuovo Codice degli Appalti per cercare di mettere un po’ d’ordine nella confusione per antonomasia rappresentata dalla gestione degli appalti sia davvero l’ultima carta anche per rilanciare nella semplificazione e nella legalità un settore da anni in seria difficoltà.

Il presidente di Ance Claudio De Albertis mostra quindi solido ottimismo, mentre il 18 aprile, data dell’entrata in vigore del nuovo Codice, si avvicina, anche se è previsto il necessario “periodo transitorio”. In gioco c’è parecchio anche dal punto di vista economico: rendere efficienti i meccanismi di spesa delle Pubbliche amministrazioni significa anche cogliere l’opportunità offerta da tutti i nuovi investimenti previsti e dalla clausola europea che, con un aumento di spesa per 5,1 miliardi di euro, può attivare il cofinanziamento di programmi infrastrutturali per il valore di 11,3 miliardi.

Per il presidente di Ance, i nuovi obiettivi di ogni progetto devono essere la qualità e l’efficienza di cui i territori hanno bisogno, e soprattutto assicurare opere di qualità a costi adeguati. In questo, il principio dell’”offerta economicamente più vantaggiosa” modifica nella sostanza i paradigmi di assegnazione. Ma, al di là dei pur fondamentali contributi, c’è anche da regalare trasparenza e “rispetto della concorrenza” al sistema degli appalti e, in alcuni casi, forse anche un po’ di dignità.

Tag dell'articolo: ANCE

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