In arrivo le macchine movimento terra a guida autonoma

Built Robotics e il movimento terra a guida autonoma
Built Robotics e il movimento terra a guida autonoma

Fonte: Build Robotics

I primi esempi di macchine movimento terra robotizzate stanno iniziando a nascere nei laboratori di ingegneria di alcune start-up americane.

Built Robotics e il movimento terra a guida autonoma

Fonte: Build Robotics

Una di loro, Built Robotics, fondata da un ex-dipendente di Google e attualmente sostenuta (con 15 milioni di dollari) da un fondo di venture capital, ha svelato i suoi piani di sviluppo di un miniescavatore robotico che, una volta programmato, si muove da solo. Secondo un articolo pubblicato sull’edizione americana della rivista Wired, per muoversi in cantiere il veicolo è dotato di sensori GPS e lidar in grado di resistere alle forti sollecitazioni di un ambiente di lavoro ostico. Il lidar è un radar basato sull’uso di impulsi luminosi (invece che onde elettromagnetiche) per distinguere gli oggetti posti davanti a sé: questo strumento equipaggia tutte i principali prototipi di auto a guida autonoma, ed è ad esempio una delle tecnologie alla base della guerra legale tra Uber e Waymo (società di Google che sviluppa le auto robotiche).

Il miniescavatore di Built Robotics è dotato di una serie di computer (situati sopra il tetto) per analizzare quello che vedono i sensori e muoversi nel cantiere in base alle sue mappe che vengono caricate sul sistema. Qui sotto potete vedere un video di presentazione del miniescavatore, da cui è tratta anche l’immagine riportata sopra.

Built Robotics non è l’unica azienda che sta cercando di mettere insieme la robotica e le macchine movimento terra.

Sembra che anche Cyngn (l’azienda in passato conosciuta come Cyanogen, attiva nello sviluppo di un sistema operativo per smartphone basato su Android) stia cercando di creare veicoli da lavoro autonomi. Secondo il sito americano Recode l’azienda, che non ha ancora rivelato alcun piano di sviluppo al pubblico, starebbe lavorando anche alle macchine da costruzione.

Senza dimenticare che alcune aziende (ad esempio per il settore minerario) stanno già sviluppando camion senza autista che viaggiano in colonna, come quelli realizzati da Komatsu, che si orientano sulla strada usando GPS avanzati, radar e sensori a laser.

Quello dei camion a guida autonoma è uno dei segmenti più promettenti per questo genere di veicoli, perché in genere i camion si muovono su percorsi più prevedibili delle strade cittadine, stancano maggiormente gli autisti (che infatti per legge devono rispettare rigide tabelle orarie) e spostano merce che ha un valore medio molto superiore a quello dei taxi. Non per nulla Uber, Google e tutti gli altri operatori del mercato stanno lavorando a questo segmento, oltre che a quello del trasporto di persone.

Le macchine da costruzione a guida autonoma si affiancano quindi alla progettazione avanzata, alla realtà virtuale e aumentata e all’uso dei droni nel rinnovare un settore che ne ha disperatamente bisogno.

La rivoluzione degli strumenti di lavoro robotici, sempre meno un pezzo di fantascienza e sempre più una possibilità reale, riguarda in primo luogo l’industria, dove i produttori dovranno mantenersi sempre sulla frontiera dello sviluppo per non restare indietro; ma anche i noleggiatori, che dovranno essere pronti ad adeguare la propria offerta di conseguenza.

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