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BIM

I numeri possono far sorridere e le percentuali anche, ma le novità nel settore delle costruzioni e dell’edilizia in genere non hanno mai avuto vita semplice. Il mondo (anche questo mondo) però va avanti, e il Rapporto che l’OICE ha recentemente presentato dice che le gare BIM rappresentano solo l’1,4% del totale dei bandi di gara. Più in dettaglio, ricordiamo che nel 2015 le gare BIM furono solo 4, nel 2016 salirono a 26, e lo scorso anno questo numero è stato più che triplicato, con 86 gare BIM presentate.

Il processo di affermazione della digitalizzazione sembra quindi aver imboccato un sentiero un po’ meno fragile, forse anche grazie al fatto che il BIM è stato in molti casi richiesto come premiante nella valutazione delle caratteristiche metodologiche dell’offerta. Ma anche questo tipo di innovazione richiesta ai progettisti rappresenta un cambio epocale delle metodologie.

Come noto, con l’entrata in vigore del decreto scatterà dal 2019 l’obbligo per le stazioni appaltanti di prevedere l’utilizzo del Building Information Modeling per tutti i lavori di importo superiore a cento milioni. Progressivamente poi, fino al 2025, l’obbligo verrà esteso agli appalti di scaglioni di importo inferiori fino a introdurre tale modalità in tutto il sistema dei lavori pubblici.

Tag dell'articolo: digitalizzazione

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