E’ ora di fare… rete!

Nonostante i segnali di ripresa, in Italia l’emergenza non è ancora finita.

Lo sanno bene tutte le piccole e medie imprese che, pur essendo l’asse portante dell’intero sistema economico del Paese, hanno in sé un limite dimensionale che non si adatta a rispondere sempre prontamente ai mutamenti del mercato. Una difficoltà che si trasforma, abbiamo visto, purtroppo, nella chiusura di importanti poli industriali, di rilevanti filiali produttive e nella cessione di rami di attività.

All’interno di un siffatto scenario alle imprese di noleggio, e di servizi in generale, si impone una riflessione: se non ci si vuole rassegnare al peggio è forse il caso di aggregarsi?

C’è chi pensa che sia il momento giusto per far fronte comune, condividendo conoscenze, stimolando economie di scala e generando progetti in grado di cogliere le opportunità del mercato.

Nella pratica occorre trovare una motivazione competitiva comune (ad esempio, voler seguire il cliente dalla A alla Z in tutte le operazioni di cantiere) e decidere di far capo ad una figura unica, quasi una sorta di catalizzatore, che coordini e mantenga le fila dell’intera associazione. Potrebbe trattarsi di un noleggiatore più grande degli altri, oppure un fondo di private equity, in grado di svolgere il ruolo di leader, acquisendo quote da ognuno degli altri noleggiatori intenzionati “a far rete” e creando una centrale di cui le diverse aziende diventano socie.

Presentarsi sul mercato come unico interlocutore in grado di offrire un servizio a 360 gradi impone anche standard ambiziosi, è vero, ma per chi è “piccolo” l’unione delle competenze con partner trasversalmente specializzati (anche se altrettanto piccoli) può garantire un servizio che consente non solo di rimanere ancora sul mercato, ma anche di cominciare a diventare competitivi, attraverso l’innovazione di un servizio reso sempre più personalizzato e personalizzabile.

Ogni noleggiatore resterà padrone del suo pezzettino in casa propria (in virtù della propria offerta specializzata: chi per sollevamento, chi per movimento terra, ecc…), ma ha l’opportunità di godere dei vantaggi della filiera: “se un noleggiatore del network riceve un ordine, può appoggiarsi al gruppo per completare la sua offerta e nel frattempo i contatti business di tutti vengono messi nel database a cui ogni socio può accedere.

Inoltre, le aziende possono stilare un accordo di collaborazione che consenta loro di ripartire in egual misura i costi di eventuali partecipazioni a fiere o manifestazioni di settore.

Così, mentre il cliente non dovrà più preoccuparsi di trattare con tanti noleggiatori (un solo interlocutore basterà a soddisfare tutti i bisogni legati all’intero cantiere), l’unione delle competenze dei piccoli specialisti di settore può rappresentare un piccolo antidoto per non farsi dominare dalla crisi e contemporaneamente contribuire a prepararsi ad affrontare le sfide future.

Tag dell'articolo: mercato del noleggio, noleggio

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