La crisi compie dieci anni

crisi costruzioni
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I dati congiunturali recentemente presentati dal Centro Studi dell’Ance non recano buone notizie: gli investimenti in costruzioni, infatti, nonostante i discreti degnali di fine 2015, prospettano una crescita dello 0.3%, chiaramente insufficiente per parlare seriamente di ripresa.

A dispetto del titolo di questa notizia, volutamente provocatorio, la crisi vera e propria è ormai finita da due o tre anni, e le percentuali seppur basse di crescita stanno a indicare una inversione di tendenza. Ma dobbiamo recuperare da una decrescita in certi casi impressionante e gli attesi 6 punti percentuali ci crescita dei lavori pubblici sono diventati un misero 0,4%, ma ciò che preoccupa di più è che se non verranno portati sostanziali e immediati correttivi alla politica degli investimenti in edilizia, il prossimo  2017 avremo un -3,6% di investimenti in opere pubbliche, e l’edilizia residenziale dovrà sopportare un ulteriore -3%.

Osserviamo anche che, secondo i dati Ance, dall’inizio della crisi a oggi il settore ha perso 580 mila occupati che diventano 800 mila se si tiene conto dei settori strettamente collegati.

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