Quante parole chiave inserire in una pagina del sito?

Scrivere contenuti per il web e la SEO
Scrivere contenuti per il web e la SEO

Molto spesso sentiamo dire che scrivere contenuti lunghi e informativi utili per i nostri lettori (e clienti potenziali) aiuta a farci trovare dai motori di ricerca, perché in questo modo è più facile che questi ultimi trovino sul nostro sito le parole chiave che gli utenti stanno cercando.

Scrivere contenuti per il web e la SEO

Si tratta di uno dei principi di base della SEO, ossia l’ottimizzazione per i motori di ricerca, e probabilmente di uno di quelli di più immediata comprensione. Tuttavia, quello che raramente viene detto, al di là di questo principio generale, è come ci si deve muovere dal punto di vista operativo. In altre parole, quante parole chiave dovremmo mettere in un articolo per farlo trovare da Google?

Si tratta di una domanda molto popolare tra chi scrive per il web e chi gestisce i siti; sembra che nell’immaginario collettivo esista una sorta di formula magica, una percentuale precisa di parole chiave sul totale del testo che, se trovata, farà arrivare visitatori a frotte.

Purtroppo, come potete immaginare, non è così. Esiste, questo sì, un indicatore, denominato keyword density, ossia la densità di parole chiave, che si può calcolare per articoli, post e pagine web. Tuttavia questo indicatore non è la metrica definitiva quando si parla di scrivere contenuti ottimizzati per i motori di ricerca, ma solo uno dei parametri da prendere in considerazione.

Per aiutare tutti coloro che stanno cercando una risposta a questa domanda, in questo articolo cercheremo di smontare alcuni dei miti più comuni nel campo della SEO a proposito della keyword density e mostreremo come non esista un valore magico da raggiungere. Vedremo che invece ci sono alcuni principi di base da seguire per scrivere testi più facili da far trovare e indicizzare ai motori di ricerca.

Il falso mito della keyword density

Non esiste una correlazione chiara tra la densità di parole chiave inserite in un articolo e la quantità di traffico che esso riceve attraverso i motori di ricerca. Nessun esperto di SEO è mai riuscito a trovare un legame tra questi due elementi, e questa mancanza di correlazione già in sé è il sintomo che la keyword density è un fattore a volte sopravvalutato nel campo dell’ottimizzazione per i motori.

Questo non significa che le parole chiave non servono a nulla: hanno un valore, e continueranno ad averlo anche in futuro. Tuttavia, è importante ricordare che oltre alle parole chiave ci sono altri importanti elementi che influenzano la SEO.

Le parole (chiave) sono importanti

I motori di ricerca negli ultimi anni stanno subendo una lenta ma costante evoluzione, che li sta portando a porre sempre meno enfasi sulle parole chiave in sé e per sé e sempre di più sulla loro funzione nel contesto del contenuto in cui sono inserite. I motori di ricerca sono sempre più intelligenti, e sempre di più in grado di mostrare agli utenti quello che cercano, a prescindere dalle parole utilizzate nelle pagine web.

Ad esempio, riempire una pagina con la frase chiave “formazione sicurezza sul lavoro” non aiuta molto i motori a capire di che cosa parla la pagina, e quali sono gli utenti a cui può servire. Chi usa Google sta cercando un corso di formazione sulla sicurezza sul lavoro? Sta cercando le normative di riferimento del settore? Vuole diventare un formatore? Ha avuto un problema con chi gli ha organizzato il corso precedente? Il modo in cui i termini vengono usati e il loro contesto sono molto più importanti del numero di volte in cui la frase viene ripetuta.

La ricerca di parole chiave

Dovete essere certi che la vostra ricerca di parole chiave sia perfetta prima di potervi mettere a scrivere contenuti. Molte persone, inclusi alcuni esperti di SEO, si creano un elenco di parole chiave target per cui vogliono creare i contenuti, ma non impiegano il tempo necessario per verificare con dati precisi se i loro termini sono quelli giusti o inserirli in una strategia di contenuto più ampia.

Dovete quindi essere sicuri che i termini che state utilizzando abbiano di fatto una buona corrispondenza con l’obiettivo dei vostri contenuti, registrino volumi di ricerca ragionevoli e abbiano senso per il vostro sito web, il vostro marchio e il mercato in cui operate. Non commettere l’errore di puntare su una parola chiave solo in base al vostro intuito o semplicemente perché i vostri concorrenti si classificano ai primi posti per quel termine.

Create un piano per tutti i vostri contenuti, a prescindere che si tratti di pagine di atterraggio per le vostre pubblicità, per la ricerca di visitatori verso il vostro sito o altre campagne di marketing. Supportate la strategia con dati certi, e stabilite dall’inizio che risultati volete ottenere.

Sfatiamo il mito della “lunghezza ideale”

Un’altra domanda che spesso chi scrive per il web si fa è “quanto deve essere lungo un articolo?”. La domanda è assolutamente lecita, perché scrivere contenuti interessanti richiede tempo e professionalità, e ha poco senso scrivere un articolo da 3.000 parole se 500 possono bastare.

Purtroppo, anche in questo caso la risposta è “dipende”. Dipende da molti fattori, e non esiste una regola universale per stabilirlo. Si possono però fare alcune valutazioni sul contenuto per avere almeno un’idea di massima.

Il primo elemento da valutare è l’obiettivo. Quale è l’obiettivo del contenuto che avete scritto? Fornire informazioni utili? Far vedere che i nostri servizi sono migliori della concorrenza? Vendere? Tutti questi contenuti hanno lunghezze variabili.

Ad esempio, è facile che un articolo su un blog sia lungo più di 1.500 parole. Anzi, una guida alla scelta della migliore piattaforma di sollevamento può superare quella lunghezza. Provate invece a creare una pagina promozionale o di vendita così lunga… perderete tutti i potenziali clienti dopo le prime 100! Un altro elemento da considerare è la fase del ciclo di acquisto (buyer journey) in cui si trova il vostro lettore: un articolo lungo è per chi è ancora in fase iniziale, e sta cercando informazioni di vasto respiro. Una pagina di vendita serve a convertire in cliente chi sta già decidendo se acquistare o no.

Un altro elemento è la concorrenza. I vostri concorrenti potrebbero essere elementi da tenere sotto controllo, specialmente se stanno avendo successo con le loro pagine. Ovviamente non stiamo parlando di copiare quello scrivono, ma di farlo meglio e in modo più adatto al vostro pubblico di riferimento.

Il terzo elemento è la SEO vera e propria. Nel senso che dobbiamo decidere quante parole chiave vogliamo inserire nel testo, ma in modo che esso scorra in modo fluido e piacevole. Ovviamente ha poco senso riempire una pagina breve con mille parole chiave: oltre a non funzionare per i motori fa schifo anche per i lettori…

Spingere alla conversione

Chi scrive per i siti e gli esperti di SEO dovrebbero smetterla di scrivere contenuti solo per far funzionare i propri programmi, ma dovrebbero concentrarsi su ciò che conta davvero: gli utenti.

Anche se usare i contenuti per generare più traffico è logicamente uno degli obiettivi, quello più importante dovrebbe essere convertire gli utenti generici in persone con un legame più duraturo con l’azienda: nei casi migliori clienti, ma anche iscritti alle nostre newsletter va benissimo! E questo si può ottenere solo con contenuti scritti pensando espressamente ai propri destinatari.

Conoscere il proprio pubblico

Sapere per chi stiamo scrivendo è la vera chiave del successo dei nostri contenuti. Non importa quanto sono lunghi, o quale piattaforma usiamo, o quante parole chiave ci mettiamo dentro. Se non abbiamo il messaggio giusto per il pubblico giusto difficilmente avremo successo.

Pianificare i contenuti per il proprio sito web

E per fare questo occorre avere ben chiaro in mente chi è la nostra buyer persona, ossia il nostro cliente ideale, e sapere (o almeno provare a sapere):

  • che cosa vuole;
  • come comunica e come vuole che lo contattiamo;
  • quali siti e social network frequenta;
  • quali soluzioni cerca.

Sapere chi è e che cosa vuole il vostro cliente vi aiuterà a scrivere i contenuti giusti in grado di attrarlo e di vendere. I vostri lettori avranno la sensazione che quello che scrivete sia rivolto proprio a loro, il che faciliterà la loro conversione.

Di nuovo: quale è l’obiettivo del vostro contenuto?

Sembra un sciocco ripeterlo ancora, ma una domanda fondamentale è: perché state creando questi contenuti? A volte è solo per generare traffico, e in altri casi può essere per aumentare il numero degli iscritti alla vostra newsletter, i potenziali clienti o quelli veri e propri. Scrivere per avere più visite tramite i motori di ricerca è diverso dal farlo per vendere. Anche le metriche da utilizzare per misurare i risultati sono diverse.

Quali elementi dovreste inserire nel testo per incoraggiare l’interazione dei lettori? Quali messaggi stimoleranno la richiesta di un preventivo? Quale titolo o frase a effetto stimolerà la condivisione dei vostri contenuti sui social? Il vostro obiettivo definirà come e che cosa scrivere.

Siate unici

Essere creativi e coerenti nella vostra comunicazione è importante per tre ragioni:

  • aiuterà il vostro marchio a essere ben visibile;
  • aiuterà gli utenti a capire la vostra offerta;
  • vi aiuterà a differenziarvi dai vostri concorrenti.

Capire chi siete e chi sono i vostri clienti è una parte importante di tutte le attività di copywriting, non solo online ma anche nel mondo reale, quando si scrive per i media e le campagne tradizionali. Se questo non avviene rischiate di scrivere cose generiche e noiose.

Dopo che avrete impostato la vostra scrittura e la creazione dei contenuti su questi principi potrete passare agli elementi operativi, come il numero e il tipo di parole chiave da inserire in un articolo. Questi sono sicuramente elementi importanti, ma di scarso valore se non supportati da una corretta strategia a monte.

Tag dell'articolo: marketing, SEO

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