Guida al SEO – 5: trovare e analizzare le parole chiave

SEO per farsi trovare sui motori di ricerca
SEO per farsi trovare sui motori di ricerca

Come si effettua una ricerca di parole chiave per migliorare il SEO del proprio sito? Lo vediamo insieme in questo articolo, che è il quinto della nostra analisi su come pianificare e condurre le attività di SEO. Nel primo articolo abbiamo visto perché le aziende hanno bisogno di ottimizzare la propria comunicazione sui motori di ricerca, nel secondo come funzionano questi ultimi, nel terzo come pianificare l’attività di SEO e nel quarto perché è importante e in che cosa consiste la ricerca di parole chiave.

Come abbiamo visto in precedenza, la ricerca di parole chiave è l’attività alla base della strategia del SEO. In questo articolo vedremo che per gestirla al meglio occorre raccoglierle e analizzarle nel modo giusto.

Seminare le parole chiave

La ricerca di parole chiave, al pari di tutte le altre attività di ricerca, si basa su un famoso motto del marketing, che è “garbage in, garbage out”, ossia “se i dati di partenza sono spazzatura, anche i risultati saranno spazzatura”.

Gli strumenti di ricerca sulle parole chiave partono infatti da quelle prescelte da chi li utilizza nella fase iniziale del lavoro. Questa fase si può chiamare semina. Quando si inserisce una lista di parole chiave di partenza in uno strumento di ricerca, quest’ultimo restituisce una serie di informazioni da analizzare e da utilizzare per migliorare i propri contenuti. Se si inseriscono poche parole chiave o un gruppo incompleto, anche i risultati saranno scarsi o incompleti.

Per individuare un gruppo di parole chiave valido sin dall’inizio, può essere utile cominciare navigando sul proprio sito. Siccome in genere un sito è organizzato in modo gerarchico, probabilmente contiene già nella propria struttura una chiave di organizzazione dei contenuti. Un sito di noleggio, ad esempio, può essere organizzato per tipi di clientela (imprese edili, imprese industriali, giardinaggio) o per categorie di prodotti (piattaforme, sollevatori, escavatori e così via).

Una volta partiti dalle basi, si possono aggiungere variabili e sinonimi alle categorie di prodotti noleggiati o venduti: ad esempio possiamo aggiungere in questo modo le parole “piattaforme di sollevamento”, sollevatori telescopici”, “escavatori cingolati”). Altre variazioni di partenza sono basate sulle marche trattate, sulla localizzazione geografica delle filiali e, soprattutto, sul tipo di lavori per cui le macchine vengono o possono essere utilizzate.

Esistono poi alcuni strumenti online (come keyword.io o ubersuggest.it) che, anche se non funzionano perfettamente per l’italiano (essendo nati soprattutto per il mercato americano), possono dare qualche altro spunto aggiuntivo.

In questa fase non ci si deve far spaventare dalla lunghezza della propria lista di parole chiave. Il processo di raccolta dei dati nella fase successiva può essere molto rapido, per cui in questa fase è meglio averne molte che poche.

Raccogliere e organizzare i dati

La fase vera e propria di raccolta dei dati sulle parole chiave è semplice, anche se magari un po’ noiosa. Si tratta solo di analizzare uno per uno i “semi”, ossia le parole chiave create, nello strumento prescelto (ad esempio quello di Google), lasciarlo lavorare e copiare e incollare i risultati in un foglio Excel. I risultati consistono in un elenco di parole o frasi chiave pertinenti con il “seme” inserito, corredate dei vari dati (il numero di ricerche mensili è il più importante). Questa procedura va ripetuta per tutte le parole della nostra lista.

Incollando i dati man mano nello stesso foglio di calcolo si otterrà un lungo elenco di parole chiave con i relativi dati. A questo punto bisogna fare un po’ di pulizia, usando gli strumenti che Excel (ma in generale anche gli altri programmi di questo genere) offre.

  1. In primo luogo bisogna rimuovere i duplicati, ossia le parole e frasi chiave che sono apparse in più casi.
  2. In secondo luogo occorre eliminare le frasi poco rilevanti. Questo può essere fatto in due modi: eliminando quelle con poche ricerche, oppure selezionando manualmente quelle poco pertinenti con la nostra attività (ad esempio, se ci occupiamo di noleggio per l’edilizia e non di furgoni, si tratta di eliminare tutte le voci relative a questi ultimi): è assolutamente naturale trovare nella nostra analisi delle frasi poco pertinenti: lo strumento di pianificazione delle parole chiave non conosce la nostra azienda, e quindi non può sapere quali sono le informazioni che ci interessano.

Tra l’altro, se dovessimo imbatterci in parole chiave pertinenti con la nostra attività, con moltissime ricerche ma a cui non avevamo pensato, è utile far analizzare anche quelle dallo strumento, come se fossero tra quelle che abbiamo individuato noi stessi.

Analizzare i dati

Guardando ai dati raccolti è possibile individuare le modalità con cui le persone usano i motori per fare le loro ricerche, ma è necessario un minimo di analisi più approfondita per capirle bene.

Guardiamo ad esempio i dati (ricerche medie mensili negli ultimi dodici mesi) nella tabella riportata qui sotto.

Elenco di parole chiave noleggio

La prima cosa che salta all’occhio da questo esempio (volutamente incompleto) è che a parole chiave generiche corrisponde un maggior numero di ricerche, e che nell’universo delle ricerche raccolte da Goggle (anche analizzando l’offerta dei siti che vengono proposti come risultati) le piattaforme sono associate agli altri mesi di sollevamento, anche di cose (autogru, carrelli elevatori) e non di persone.

Tuttavia, non bisogna commettere l’errore di pensare che parole chiave generiche siano le più adatte a farsi notare da un maggior numero di utenti del web. E’ infatti abbastanza scontato attendersi che chi ricerca semplicemente una “piattaforma aerea” possa cercarla sia per il noleggio che per l’acquisto. Se la nostra attività prevede entrambi questi segmenti di offerta, allora una parola chiave generica potrebbe fare al caso nostro. Tuttavia, è sempre consigliabile essere specifici nel proprio posizionamento, e quindi nel caso appena descritto è meglio separare il proprio sito in due aree (una dedicata all’acquisto e l’altra al noleggio) e posizionarle ciascuna su parole chiave più specifiche, diverse da quelle dell’altra.

Si può poi approfondire l’analisi delle parole chiave, inserendo alcune variabili per capire quali sono gli elementi su cui si basano le ricerche degli utenti. Prendiamo come esempio il lavoro semplificato svolto nella tabella seguente.

Elaborazione delle parole chiave per il SEO noleggio

Nell’esempio sono riportate alcune colonne aggiuntive, con l‘indicazione ad esempio se la keyword fa riferimento specifico alle piattaforme, a dei loro specifici segmenti o ad altri mezzi di sollevamento, o quali parole chiave richiamano direttamente elementi come il costo, il valore o il prezzo del noleggio. Tra l’altro è interessante notare che gli utenti di Internet in alcuni casi utilizzano il termine “cestello” per indicare la piattaforma di sollevamento.

E’ importante notare che non esiste un metodo standard per condurre questa analisi: ognuno ci metterà la sua sensibilità, e non è un problema, così come non lo è l’eliminazione o aggiunta delle colonne che magari non si ritengono particolarmente utili dopo averle sperimentate.

Questo è anche il momento in cui si ha un’altra occasione di eliminare parole chiave poco utili (nel nostro esempio, probabilmente autogru), anche per snellire elenchi potenzialmente anche molto lunghi. Per risparmiare tempo, è utile concentrarsi solo sulle parole chiave più popolari, che raccolgono il numero di ricerche più elevato.

Dopo aver catalogato le parole chiave con varie colonne, è possibile usare i filtri di Excel e le sue formule per calcolare quali sono i concetti o gruppi di parole chiave che ne raccolgono la maggiore quantità (nel nostro caso di prima, quelle connesse al costo/prezzo del noleggio, come indicato nelle celle colorate in grigio, ne raccolgono da 400 a 3.500 circa).

I fattori chiave per una buona analisi

Per avere risultati validi in questa analisi delle parole chiave occorre quindi rispettare alcune regole, che è opportuno ribadire.

  1. Avere liste complete e valide di “semi” di parole chiave con cui far partire l’analisi.
  2. Essere pazienti nell’usare gli strumenti online per analizzare tutti i “semi”
  3. Eliminare le parole chiave irrilevanti.
  4. Catalogare ed etichettare le parole chiave con varie categorie, per analizzare le logiche degli utenti e scoprire quelle più usate.

E’ importante non saltare né svolgere in modo approssimativo questi passaggi, perché farlo significherebbe introdurre delle distorsioni nell’analisi, e quindi vanificherebbe tutti gli sforzi successivi di utilizzo delle informazioni per migliorare le proprie performance.

Continuate a leggere gli articoli di questa serie. Nei prossimi troverete:

Tag dell'articolo: digital marketing, SEO

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