E tu dove lavori?

ambiente di lavoro positivo
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Trascorriamo un gran numero di ore settimanali al lavoro, circa un terzo del nostro tempo. Possiamo definire il lavoro “il grande organizzatore”, per almeno due motivi:

  • Determina la qualità e il nostro stile di vita in quanto, in forza del reddito che ci procura, ci consente adeguate condizioni di vita, rispondendo ai bisogni fondamentali di sussistenza (quelli alla base della Piramide di Maslow) e, quando possibile, di soddisfare il desiderio di acquistare beni voluttuari, di concederci svaghi e piaceri.
  • Scandisce l’andamento e l’organizzazione delle nostre giornate, dei nostri impegni professionali e personali, dei nostri progetti futuri.

A livello personale, il nostro lavoro rappresenta anche qualcosa di ancora più importante di tutto questo: ci lega alla realtà, ci dà un senso di identità e, in quanto tale, alla nostra professione chiediamo di rispondere ai nostri bisogni più elevati di Appartenenza, di Riconoscimento e di Autorealizzazione.

Affinché la nostra attività lavorativa possa soddisfare questi bisogni fondamentali per il nostro equilibrio e benessere e non si trasformi in qualcosa di logorante, fatto solo di incarichi onerosi e scadenze imminenti, è fondamentale però creare un ambiente di lavoro sano e positivo, in qualsiasi ambito si operi.

Nel suo documento del 2010 “Le 5 chiavi per gli ambienti di lavoro sani: i lavoratori in salute aumentano la produttività nell’azienda” l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’ambiente di lavoro sano come:

 “Un luogo […] in cui lavoratori e dirigenti, sulla base dei bisogni evidenziati, collaborano attivamente nell’ambito di un processo di continuo miglioramento per tutelare e promuovere la salute, la sicurezza e il benessere di tutti i lavoratori, nonché la sostenibilità dell’azienda” (Global Framework for Healthy Workplaces; OMS; 2010).

In altre parole, si tratta di un ambiente nel quale lavorano tutti per il bene comune, al fine di raggiungere l’obiettivo delle proprie attività lavorative, e per il bene collettivo, il benessere di tutti i membri del gruppo.

L’OMS individua, inoltre, 5 chiavi determinanti per favorire la creazione di un ambiente lavorativo sano:

Etica del lavoro e legalità

docente con chitarra durante un corso di formazioneTra i fattori fondamentali che contribuiscono a creare le condizioni per lavorare con serenità e profitto ci sono, infatti, il rispetto dei codici sociali ed etici dei lavoratori e delle norme previste sulla salute, la sicurezza e la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro. Rispettare il lavoratore e creare un ambiente di lavoro sicuro non solo è giusto in termini di etica aziendale, ma vuol dire anche agire nella legalità e nel rispetto dei diritti umani

Impegno e coinvolgimento della leadership

 Ciò significa favorire l’impegno dei leader, con maggiore anzianità o sindacali, al fine di includere negli obiettivi e nei valori aziendali la cultura dei luoghi di lavoro sani; ma anche promuovere all’esterno l’immagine dell’azienda e curare il rapporto con il territorio di riferimento

Coinvolgimento dei lavoratori

Le ricerche in tal senso suggeriscono che la condivisione dei significati e degli scopi delle proprie azioni sono importanti per favorire un ambiente di lavoro positivo. Nel lavoro come nella vita, infatti, ci sentiamo più felici e più impegnati quando abbiamo una visione significativa del futuro. Come lavoratori, imprenditori e/o dipendenti, è importante conoscere come il nostro operato si inserisce nell’immagine più grande dell’azienda. Questo significa non solo essere a conoscenza delle strategie ed essere coinvolti attivamente nelle fasi di pianificazione e valutazione, potendo esprimere le nostre idee e opinioni in un clima di rispetto, ma anche sentirsi allineati con gli obiettivi più grandi dell’azienda, in modo che tutti possiamo vedere come stiamo contribuendo al raggiungimento degli stessi. Coinvolgere i lavoratori significa, naturalmente, investire nella comunicazione interna, primo pilastro per comunicare correttamente, con efficacia e coerenza anche all’esterno dell’azienda.

Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo polacco recentemente scomparso, ha affermato che “il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione” e questo è vero anche nelle relazioni professionali.

Un’indagine condotta da Fierce Inc., società di sviluppo e formazione di leadership di livello mondiale, ha messo in luce, a tal proposito, che l’86% degli intervistati ha attribuito gli errori e l’insoddisfazione sul posto di lavoro alla mancanza di collaborazione o di una comunicazione efficace. Quest’ultima appare allora fondamentale per creare un clima di lavoro positivo. Favorire una comunicazione efficace significa fare chiarezza sugli obiettivi e assegnare i diversi ruoli sulla base degli stessi e, al contempo, favorire la circolazione delle informazioni utili e la coerenza della comunicazione interna all’azienda. Quando i dipendenti sanno cosa ci si aspetta da loro e quale è la direzione dell’azienda, sperimentano una maggiore coinvolgimento, sentono di partecipare attivamente al successo dell’azienda. Questo aumenta il senso di appartenenza al gruppo e il tutto si traduce in una maggiore responsabilità individuale e collettiva.

Misurare le esigenze degli utenti…

 …e i livelli di apprendimento e crescita dei dipendenti, al fine di costruire un successo di lungo termine.

Per percepire il nostro ambiente di lavoro come positivo, capace di rispondere ai nostri bisogni di Autorealizzazione e di Stima, abbiamo anche bisogno di nuovi stimoli e di sentire che stiamo crescendo come professionisti. Per questo motivo, un ambiente di lavoro positivo sostiene lo sviluppo professionale e umano dei propri collaboratori, facendo in modo che le persone abbiano, periodicamente, dei tempi per percorsi di formazione e di aggiornamento professionale ai fini specialistici e di settore. Qualsiasi sia il nostro compito, la formazione riveste un ruolo chiave: non solo ci suggerirà ciò che ci piace o no, ma ci trasmetterà anche nuovo entusiasmo, stimolanti obiettivi e ci permetterà di guadagnare in fiducia e sicurezza in noi stessi.

Affinché possiamo sentirci davvero motivati abbiamo anche bisogno che le nostre competenze ci vengano riconosciute. Un ambiente di lavoro positivo quindi è un contesto che sa valutare e valorizzare sia le prestazioni individuali che quelle di gruppo, che sa controllare i segnali che evidenziano fattori di stress, verificare la sostenibilità delle mansioni assegnate a ogni dipendente e che sa darci riconoscimenti e gratificazioni per il nostro impegno e per i nostri successi. E non parlo solo di gratificazione economica. Sembrerà banale, ma spesso anche un complimento o un ringraziamento particolare alle persone che hanno svolto con dedizione un lavoro o si sono distinte particolarmente nello svolgimento di un compito è davvero motivante e altrettanto gratificante.

A influire sul nostro senso di felicità e di benessere sul posto di lavoro contribuisce anche una certa sensazione di libertà e di flessibilità. Tutti noi abbiamo bisogno di sentire la libertà di fare a modo nostro e di essere ritenuti responsabili del nostro operato. Stimola la proattività, la fantasia e il senso di responsabilità. In un ambito lavorativo come quello di un’azienda di noleggio, ad esempio, alla fine la cosa importante sono i risultati. Questo vuol dire che un ambiente di lavoro positivo favorisce la creatività delle persone, lascia loro una certa flessibilità e promuove momenti di diversione e di socializzazione.

Realizzare luoghi di lavoro sani

Questo può voler dire anche migliorare il comfort, la salubrità e anche la bellezza degli spazi fisici di lavoro. Alcune ricerche hanno dimostrato, ad esempio, che la luce più fredda rende le persone più produttive, mentre la luce calda rende l’ambiente più confortevole e rilassante, suggerendo di prevedere così luci più fredde nelle aree di lavoro principali e più calde in sale o mense.

Quando le relazioni sul posto di lavoro e l’ambiente con cui interagiamo sono positive, allora la nostra professione non risponde più solo ai bisogni di sussistenza, ma ci fa percepire un senso di orgoglio e di stima per ciò che siamo e che facciamo e ci fa sentire parte di un sistema nel quale sperimentiamo apprezzamento e valorizzazione, rispondendo a pieno ai nostri bisogni di Appartenenza, di Autorealizzazione e di Stima.  E la nostra soddisfazione professionale si riversa sulle nostre vite personali, aumentando il senso di benessere e felicità.

Naturalmente tutto questo si riflette nei benefici immediati che l’azienda può ottenere quando pone attenzione all’ambiente di lavoro: miglioramento della produttività, basso turn over, minor assenteismo, ottimi livelli di sicurezza e più alta soddisfazione del cliente. In un settore, come il noleggio, caratterizzato dalla esasperata contesa tra concorrenti di alcune figure professionali specifiche (manutentori, venditori), favorire in tutti i modi un forte senso di appartenenza non è cosa da poco.

Se lavoriamo in un ambiente di lavoro sano e che consente alla nostra professionalità di esprimersi, non solo per garantirci la sopravvivenza ma anche e soprattutto per soddisfare i nostri bisogni più elevati di benessere e realizzazione, ecco allora che, in un’epoca in cui tutto è liquido, cambia e si trasforma, ha ancora senso condividere ciò che scriveva Gustave Flaubert: “In fin dei conti il lavoro è ancora il mezzo migliore di far passare la vita”.

Per questa volta niente compiti. Ho collaborato alla stesura di un questionario per Rental Academy che, se somministrato in forma anonima, è in grado di evidenziare quanto sia positivo o meno il vostro ambiente di lavoro. Per saperne di più potete scrivere alla segreteria di Rental Consulting. 

Tag dell'articolo: formazione

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