La rivoluzione dell’Internet delle Cose

Internet delle cose
Internet delle cose

Una delle evoluzioni di cui si fa un gran parlare da alcuni mesi a questa parte è quella dell’Internet of Things (IoT), ossia, per tradurre questo termine in senso letterale, l’Internet delle Cose.

Internet delle cose

Dal punto di vista strettamente tecnico, l’IoT altro non è che la connessione di oggetti, appositamente predisposti e basati su tecnologie digitali, via Internet. La connessione va ovviamente a sommarsi alle funzioni di base che tipicamente sono svolte dallo strumento e a un set di sensori aggiuntivi (di movimento, di posizione, di consumo, di temperatura e così via): l’insieme di questi strumenti consente a quest’ultimo di dialogare e scambiare informazioni sia con l’utente finale che con il suo produttore.

Le tipologie di prodotti collegabili tramite l’Internet delle Cose sono le più variegate:

  • dal punto di vista settoriale possono essere beni di uso comune nelle famiglie (lavatrici, termostati per il riscaldamento, lampadine) tanto quanto strumenti industriali (macchinari produttivi, macchine per l’edilizia, strumenti per l’agricoltura e così via);
  • dal punto di vista della novità, possono essere tanto prodotti tradizionali (come i frigoriferi o le macchine movimento terra) quanto prodotti completamente innovativi (come gli Amazon Dash, strumenti che consentono di riordinare online uno specifico prodotto con la semplice pressione di un pulsante).

Se si guarda al solo ambito industriale e delle relazioni nei mercati di fornitura, l’IoT può essere una delle dimensioni di innovazione e sviluppo più interessanti per i prossimi anni. Essa potrebbe portare con sé notevoli miglioramenti di efficienza, aumento della sicurezza e anche adeguamento alle normative, attraverso sia piccole modifiche ai processi aziendali di tutti i giorni, sia revisioni complete delle modalità con cui alcuni processi fondamentali per il noleggio vengono gestiti dalle aziende.

I benefici dell’IoT

Grazie alla continua miniaturizzazione dei circuiti e alla crescita della potenza di calcolo disponibile, i produttori stanno aumentando sempre di più la dotazione tecnologica delle macchine, soprattutto dal punto di vista del software di cui sono dotate.

Uno degli esempi di questa evoluzione che più facilmente vengono alla mente sono legati all’uso dei droni. La miniaturizzazione dei computer che oggi possono essere installati a bordo dei droni (oltre alla disponibilità di chip dedicati a tutte le funzioni necessarie per il volo, come accelerometri e sensori di posizione) consentono di utilizzarli per moltissime funzioni impensabili (se non forse in ambito militare) fino a pochi anni fa.

Uso dei droni in edilizia e industria

La possibilità di connettere le macchine a Internet porta numerosi vantaggi ai produttori e, di conseguenza, ai noleggiatori e ai clienti finali. La tecnologia consente infatti di aumentare la velocità e l’efficacia della comunicazione, ridurre gli sprechi e aumentare la sicurezza degli addetti. Una macchina connessa con l’IoT può infatti segnalare un principio di malfunzionamento e far intervenire i tecnici per una manutenzione preventiva (che risparmia tempo in cantiere e riduce il rischio di un fermo macchina più lungo), oppure segnalare a distanza un uso improprio della macchina registrato dai sensori interni, come ad esempio un surriscaldamento per uso a giri troppo elevati per un periodo prolungato, o un’inclinazione non consentita registrata dagli accelerometri e sensori di posizione.

Opportunità e sfide

Secondo la società di telecomunicazioni Ericsson, circa 28 miliardi di strumenti saranno connessi a Internet nel 2021. In sostanza, infatti, la base dell’IoT è l’assegnazione di un indirizzo IP a ciascuno strumento. Questo consentirà di automatizzare numerose e attività e funzioni, eliminando laddove possibile il coinvolgimento stesso delle persone.

Quando ad esempio si crea una connessione a Internet in un elettrodomestico, si crea non solo la possibilità di controllarlo a distanza, ma anche di fargli svolgere in automatico alcune attività. Se il costo dell’energia elettrica varia durante la giornata, ad esempio, è possibile programmarlo perché si colleghi a Internet per conoscere il prezzo dell’energia e si attivi nei momenti in cui essa costa meno, senza bisogno di alcun intervento umano. Oppure un set di luci LED può essere programmato per accendere le luci automaticamente nel momento in cui torna il padrone di casa.

Un’altra opportunità offerta dall’Internet delle Cose è la comunicazione bidirezionale. Essa consiste nella possibilità non solo di inviare comandi agli strumenti localizzati lontano da noi, ma anche di ricevere informazioni da essi. Prima di intervenire dall’ufficio sul proprio termostato di casa, possiamo ad esempio consultarlo per sapere quale è la temperatura interna, e decidere di accendere o spegnere il riscaldamento di conseguenza. In tutti i casi le informazioni viaggiano online, ma in un caso è l’utente a dirigerle, in un altro le riceve dallo strumento.

La questione della sicurezza

Lo sviluppo dell’IoT richiede che tutte le aziende e le parti coinvolte siano sempre certe della sicurezza e della protezione dei loro dati. Nell’era digitale della connessione sempre costante, questo significa che:

  • tutti i dispositivi sono autenticati;
  • tutte le parti coinvolte sono riconosciute e identificate chiaramente;
  • tutti i server attraverso cui passano le informazioni sono legittimi;
  • tutte le informazioni scambiate sono protette.

Da questo punto di vista, la cifratura dei dati a chiave pubblica è uno strumento utilissimo per garantire che eventuali terzi che dovessero cercare di “ascoltare” le comunicazioni in corso non possano capire che cosa le parti in causa si stanno dicendo.

Il futuro dell’IoT

Il futuro dell’Internet delle Cose sarà influenzato da diversi fattori, non ultimo l’evoluzione del cloud computing e di come i dati saranno salvati e resi disponibili “nella nuvola”.

Un altro fattore necessario per il suo sviluppo sarà la disponibilità di standard condivisi e aperti che le aziende possano usare per trasmettere le informazioni e analizzarle una volta che sono state salvate nel cloud. Da lì, infatti, tutte le parti coinvolte (i produttori, in primis, ma anche i noleggiatori e gli utilizzatori delle macchine) potranno analizzare i risultati dell’utilizzo delle macchine connesse sui loro processi, le loro attività e, in ultima analisi, sul loro ROI.

La tecnologia è disponibile, e non ci vorranno ancora molti anni perché prenda piede in tutti i settori, portando, un poco alla volta, benefici a tutti.

Tag dell'articolo: internet, tecnologia

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