Tutti i numeri del noleggio auto in Italia

La copertina del Rapporto ANIASA
La copertina del Rapporto ANIASA

La copertina del Rapporto ANIASA

Nei giorni scorsi, ANIASA ha presentato alla stampa i consueti risultati a consuntivo 2014 del noleggio nell’automotive, in pratica il segmento più consolidato e industrializzato tra tutti quelli in cui il noleggio si esprime. Eccovene una sintesi, con qualche considerazione.

In un mercato dell’auto caratterizzato da una forte contrazione negli acquisti da parte dei privati (metre le auto aziendali tengono bene), il 2014 ha comunque fatto registrare un numero di immatricolazioni di 55mila unità in più rispetto all’anno precedente (i volumi di vendite restano però fermi ai livelli degli anni ’70).

In questo scenario, gli indicatori del noleggio veicoli hanno evidenziato ancora una volta un settore in salute che ha gestito in modo efficace le esigenze di mobilità di 65mila imprese e 2.700 PA con i noleggi a lungo termine e ha registrato presso i desk e i siti del rent-a-car 4,4 milioni di contratti per esigenze di noleggio a fini turistici e di business.

Il fatturato del settore è ormai vicino ai 5,2 miliardi di euro e la flotta complessiva dei veicoli in noleggio a breve e a lungo termine è quasi arrivata a quota 690mila.

La crescita delle immatricolazioni, trainata dal boom delle attività di long term (su cui ha inciso anche il fenomeno del rent-to-rent, con veicoli presi a noleggio dagli operatori del breve termine), ha sostenuto in maniera decisiva la ripresa del mercato automobilistico, confermando il ruolo di principale cliente della case auto. In pratica, una vettura nuova su 4 è stata immatricolata dalle società di noleggio.

Un vero e proprio boom si registra nei dati del primo trimestre 2015, con un fatturato cresciuto addirittura del 5,3% (oltre 1,5 mld di euro) e un + 3,5% della flotta di veicoli in noleggio a lungo e breve termine. L’aumento più considerevole riguarda però le immatricolazioni, con un sorprendente +22%, che ha portato in positivo anche il dato complessivo del mercato auto (18mila unità in più rispetto ai primi 3 mesi dell’anno scorso).

Permangono una serie di fattori decisamente ostili, triste caratteristica del mercato italiano: in primis la consueta pressione fiscale, seguita dal negativo peso della burocrazia, che ha generato nuove disposizioni che rischiano di rendere più complessa la mobilità delle imprese italiane. Ad esempio la grottesca norma contenuta nelle ultime revisioni del Codice della Strada riguardante l’obbligo dell’intestazione temporanea delle vetture per un periodo superiore a 30 giorni. Una misura che non esiste in nessun altro paese del mondo con queste modalità e i relativi oneri, al momento sospesa a seguito del ricorso al TAR da parte degli operatori del settore, in attesa del giudizio di merito del prossimo 28 maggio.

Il noleggio a breve termine

Nel 2014 quasi 4,4 milioni di persone (11.951 al giorno e quasi 500 ogni ora) si sono rivolte ai desk ed ai siti web del rent-a-car per avere una vettura a disposizione per qualche giorno per esigenze di business e leisure, con una significativa crescita rispetto al 2013 (+3,6%). Il fatturato generato dal noleggio di autovetture rappresenta il 95% del totale ed è cresciuto dell’1,7%, mentre il noleggio di veicoli commerciali, il restante 5%, è aumentato del 6,2%. Sono aumentati anche i giorni di noleggio che hanno toccato quota 28,6 milioni (+3,5%), con una durata media della locazione praticamente invariata di 6,6 giorni. La leva del prezzo per i servizi di renting è stata strategica nel 2014, consentendo di raggiungere volumi sempre più elevati. Il fatturato per giorno di noleggio (cosiddetta “revenue per day”) è passato da 35,8 a 35,1euro. Sono, invece, aumentati l’utilizzo e le dimensioni della flotta.

L’incremento più consistente lo ha registrato il canale “B2B2C”, cioè quello che considera i clienti che noleggiano attraverso intermediari, tra cui broker, tour operator e OTA (online travel agency), che ha registrato nel 2014 una crescita del 3,3% a fronte di un peso percentuale che tocca quota 35% del totale. Questo canale anno per anno si sta consolidando come anello di distribuzione strategico per lo sviluppo della componente leisure del noleggio, in quanto ha il vantaggio specifico di raggiungere milioni di potenziali clienti, difficilmente intercettabili dal singolo operatore con le proprie risorse.

Il noleggio a lungo termine

Nonostante lo scarso appeal fiscale, il segmento ha ormai messo alle spalle il calo della flotta verificatosi nel biennio 2009-2010: il parco auto ha continuato a crescere per il quarto anno consecutivo (quasi 16mila unità in più nel corso dell’anno) e ha raggiunto la punta massima della storia del noleggio a lungo termine in Italia con 546mila unità. Il fatturato da contratti di noleggio ha superato i 4 miliardi di euro con una crescita vicina al 2%. Prendendo in considerazione anche i positivi risultati derivanti dalla rivendita dell’usato (+14,6%), si arriva a un complessivo giro d’affari di 5.450 milioni di euro (+3,7% vs il 2013). Tale deciso sviluppo va messo in relazione a situazioni congiunturali, quali scadenze e necessità di rinnovo delle flotte già oggetto di proroga negli scorsi anni, all’incremento del fenomeno del rent-to-rent (società del rent-a-car prendono auto in noleggio a lungo termine, anziché acquistarle) e alla sempre maggiore diffusione di questa formula presso aziende di piccole dimensioni, partite IVA e artigiani. L’accesso ai servizi di long term da parte dei privati, aumentati del 300% nel 2013, è ancora in fase sperimentale con volumi vicini alle 8mila unità. Interessante, in tal senso, la promozione del settore attraverso media finora poco utilizzati come la televisione e la radio, anche se la leva fiscale potrebbe costituire un elemento decisivo per una maggior diffusione in questo particolare segmento. E’ cresciuto, e anche questo è un dato in controtendenza con lo scenario economico di riferimento, anche il numero degli addetti che si avvicina alle 3.000 unità (2.850 a fine 2014, +1,6%).

Una menzione va riservata al problema furti, che vede questo settore particolarmente nel mirino delle organizzazioni criminali: lo scorso anno il danno prodotto da tali attività illecite è cresciuto addirittura del 33,7%, toccando quota 46,6 milioni di euro, con 4.310 veicoli sottratti, anche se sistemi di recupero sempre più efficaci, come quelli forniti da LoJack, stanno contribuendo a mantenere i livelli poco sopra il fisiologico.

Conclusioni

Per il primo anno, ANIASA ha inglobato nella ricerca il settore del car sharing degli operatori privati, per il quale ha in animo progetti più strutturati. Dal loro sbarco nel settore (estate 2013) questa formula di mobilità, molto diffusa nel resto del mondo (nel 2014 circa 5 milioni di utenti e 100mila veicoli) ha compiuto un deciso cambio di passo anche in Italia che fino ad allora aveva visto solo iniziative circoscritte. Oggi, a distanza di quasi due anni, sono 487.000 gli iscritti al servizio, 5.280.000 i noleggi registrati e la flotta dei veicoli condivisi ammonta a 3.300 unità. Milano, prima città a essere raggiunta del servizio, si conferma “regina del car sharing” con oltre 267mila utenti. Il car sharing permette anche di centralizzare il focus di tutto l’autonoleggio e della sua evoluzione sul concetto più generale di “mobilità”, certamente aggregatore di servizi e quindi portatore di maggiore appeal.

Altro dato interessante è la crescita del comparto dei veicoli commerciali leggeri, con allestimenti sempre più personalizzati: il parco mezzi è di circa 16.500 unità (erano circa 10mila nel 2010).

Tag dell'articolo: ANIASA, autonoleggio

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