Si risolleva la fiera specialistica?

Un segnale positivo e incoraggiante arriva dal GIS 2015, manifestazione dedicata al sollevamento e ai trasporti che si tiene ogni due anni a Piacenza Expo. Nonostante il maltempo, infatti, a dispetto delle edizioni precedenti in cui la manifestazione non sembrava proprio decollare, venerdì scorso si è notata una più che buona affluenza, a compendio di un’altrettanto buona presenza degli espositori, sia sotto l’aspetto quantitativo che sotto il profilo della qualità. Un plauso alla caparbietà degli organizzatori. Agli italiani la fiera specialistica continua a piacere, quindi e si è visto pure qualche operatore straniero. Il resto lo fa la voglia di scrollarsi di dosso questo lungo periodo di depressione, guardare al futuro con un po’ di sano ottimismo e tornare a compiere passi concreti per un rilancio della filiera, che comprende il noleggio.

Non solo un segnale positivo per i settori sbocco collegati al sollevamento (edilizia, industria, logistica), anche un buon segno per le manifestazioni fieristiche in generale, che in Italia hanno particolarmente sofferto negli ultimi anni. All’orizzonte, infatti, si profilano appuntamenti che non possono sbagliare il bersaglio, primo fra tutti il SaMoTer 2017, una manifestazione storica di enorme importanza nazionale e internazionale che deve essere ripensata strategicamente per un suo rilancio in chiave evolutiva e per riprendere la funzione originaria. Quella di febbraio 2017 sarà la 30^ edizione. Scegliendo di dare centralità ai nuovi temi connessi alla crescita strategica globale del settore negli anni a venire – quali l’emergenza, la tutela ambientale e del territorio e il dissesto idrogeologico, lo sviluppo delle tecnologie informatiche – la manifestazione intende offrire punti di convergenza che possono intercettare l’interesse degli operatori e dei visitatori attorno a elementi meno “hardware”, contrastando così la diminuita attrattiva in quanto funzione di “vetrina fisica” e concedendo maggior spazio a contenuti di natura innovativa.

Speriamo che questi segnali possano esprimere, in itinere, anche punti di convergenza e collaborazione fra i diversi operatori in gioco, lasciandosi alle spalle le vecchie diatribe, le divisioni e gli interessi della singola bottega.

Un comportamento particolarmente caro all’Italia, spesso responsabile del dispendio sterile di risorse ed energie che in questo modo non arrivano al tessuto economico reale, cioè alle imprese che combattono ogni giorno sul fronte.