Il superammortamento non muore mai

cartelli buy o lease
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Quando all’orizzonte pareva profilarsi un dietro front finanziario in tema di superammortamento – dato che nella Legge di Bilancio del Governo Conte non era prevista una riconferma – ecco invece che il Decreto Sblocca Cantieri riacciuffa per i capelli l’aliquota del 130%, permettendo agli interessati di usufruire dell’agevolazione anche nel 2019.  L’esecutivo continua quindi a drogare il mercato continuando a sostenere gli investimenti, anche prorogando, come previsto, l’iperammortamento (fino a prova contraria) e aggiungendo alcune detassazioni varie però di natura finanziaria e non economica.

Insomma, a differenza di altri Paesi come la Francia che incentivano la spesa corrente (e quindi un gettito fiscale maggiore) sgravando i costi di esercizio (fra cui i canoni di noleggio) a svantaggio degli investimenti immobilizzati, l’Italia prosegue sulla strada di tenere aperte le bombole d’ossigeno ai costruttori di mezzi e impianti, allettando le imprese a incatenarsi con investimenti a lunga durata, pur mascherati dalla formula magica dell’industria 4.0.

Tornano agguerrite anche le Banche, dopo aver lasciato per anni l’economia all’asciutto con un approccio al credit scoring rigido e non sempre trasparente, godendo di un’azione di governo a loro favorevole e consolidata, riteniamo più frutto di una lobby tipicamente italiana che architettata da veri intenditori del sostegno economico in un orizzonte più ampio; e comunque in netta controtendenza rispetto a quanto avviene nel resto d’Europa. Un privilegio non più a termine, dato che ogni anno queste agevolazioni rinascono come l’Araba Fenice. Vale la pena tornare ad approfondire il tema, soprattutto perché rischia di gettare un’ombra negativa e troppo superficiale sul noleggio.

Rispetto all’acquisto in proprietà con altre forme di accesso, le manovre fiscali agevolano sicuramente il leasing finanziario: la distribuzione del beneficio fiscale ha, infatti, un effetto immediato dovuto alla minore durata fiscale consentita dalle norme sul leasing. La maggiorazione del 130% di ammortamento riguarda però le sole quote di capitale dei canoni, la cui somma, assieme al prezzo del riscatto finale, coincide con il costo di acquisizione dei beni. Il vantaggio rispetto al noleggio è sulla parte consentita in super ammortamento, cioè la quota di canone riguardante il bene acquisito (l’hardware, il ferro…) e non quella sui servizi, voce tipica nella fatturazione soprattutto delle società di noleggio a lungo termine o di locazione operativa. Anche la quota degli interessi rimane esclusa dal superammortamento, ragion per cui i tassi molto bassi presenti oggi sul mercato giocano un ruolo fondamentale nell’apprezzamento del leasing.

speed-up-your-websiteE’ proprio la sporadicità del beneficio fiscale – il fatto che sia un regalo “una tantum” utile giusto a drogare un po’ le vendite e a fare qualche leasing – a renderlo incompatibile per quelle aziende che hanno optato sul noleggio come soluzione strategica, utilizzandolo come leva per pianificare un rinnovo del parco costante e continuo e ottenere servizi aggiuntivi seri, vantaggiosi e professionali. Con l’economia in fase di rallentamento e con i nuovi parametri fiscali che hanno sostituito i famigerati “studi di settore”, alcune aziende potrebbero non trovarsi più nella necessità di dover abbattere gli utili.

La diatriba locazione operativa Vs. leasing finanziario dovrebbe tenere conto di ulteriori aspetti, alcuni dei quali peculiari ad alcuni mondi in cui il noleggio prospera come strategia, come quello dell’IT. Per prima cosa, le imprese che da anni sono approdate al noleggio a lungo termine con servizi inclusi, apprezzano la soluzione nel suo complesso (tutti i servizi sono inclusi in un unico canone). I partner finanziari non arriverebbero mai (sempre ammesso che a loro interessi) a un’efficienza reale e vantaggiosa sui servizi: manutentivi e assicurativi, flessibilità nella rapida sostituzione o integrazione del parco, gestione degli aspetti amministrativi e nella globalità del finanziato (in pratica, non gestiscono nessun asset per conto del cliente).

Inoltre, in questo settore o in altri simili, lo sviluppo della tecnologia è notevolmente più rapido rispetto alle tempistiche dei vantaggi del superammortamento, che sono strettamente connessi al mantenimento del bene per tutto il periodo di ammortamento fiscale, e le aziende si troverebbero nella paradossale situazione di perdere vantaggio competitivo proprio perché incatenate a una soluzione che non consente loro di modificare le scelte in itinere agguantando efficienza derivante da nuova tecnologia.

101938174-financial-advisor-family-business.1910x1000Quali tipologie d’azienda potrebbero, dunque, essere interessate al leasing finanziario al posto del noleggio a lungo termine? Sicuramente quelle di settori dove l’hardware è un investimento reale e non un bene strumentale (macchine edili, veicoli industriali…) e soprattutto le aziende di medie e piccole dimensioni, che scelgono oculatamente i loro rinnovi tecnologici. Per le grandi, imprese invece, il noleggio rimane la formula di gran lunga più conveniente in tutti i casi e, comunque, l’unica a poter far parte di una strategia evolutiva, ad esempio nel passaggio tra un approccio Capex (Capital Expenditure) a uno incentrato sul TCO (Total Cost of Ownership).

Da ultimo, il superammortamento è un’agevolazione concessa anche alle società di locazione operativa (almeno a quelle che non cedono i propri contratti alle finanziarie) nella fase di acquisto dei loro cespiti che metteranno nel parco noleggio: le aziende che in questa attività hanno il loro core business, a breve o a lungo, dry o wet, sanno bene come far ricadere i benefici (reali) di ciò sui loro clienti.

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