Lo spot sul noleggio che non convince

Circa dieci anni fa ho preso un’auto a noleggio a lungo termine. All’epoca ero direttore della rivista dedicata al noleggio, non avevo alcun vantaggio fiscale e nemmeno gestivo una flotta numerosa. Era arrivato il momento di sostituire l’automobile che mi serviva per recarmi in ufficio o andare in vacanza con la famiglia e avevo deciso di provare questa esperienza, per verificare di persona gli eventuali vantaggi del servizio. Ricordo ancora la telefonata con il consulente che mi fece ripetere tre volte l’intenzione, prima di costruirmi l’offerta.

Ho tenuto quella macchina per i 36 mesi del contratto senza accorgermi se fosse mia o a noleggio, allungando di altri 12 mesi, dato il periodo di crisi che cominciava ad affacciarsi (nel frattempo avevo anche aperto la partita IVA). Nel conteggio globale, credo di aver pagato decisamente troppo; del resto, oltre alla dilazione finanziaria (che avrei avuto in ogni caso) pagavo anche una quota di “servizi” che usufruivo in minima parte.

Al momento della restituzione, ho constatato quanto le società di autonoleggio siano solerti ed efficienti nell’addebitarti altri costi. Ad esempio, sul sassolino che aveva lasciato un microscopico segno nella portiera loro non hanno potuto transigere: non si trattava di normale usura. La cosa più buffa è stata quando ho chiesto di farmi una quotazione per l’eventuale acquisto come usato: infatti, mi sarebbe piaciuto continuare a guidare quell’auto, che consideravo quasi mia. Confrontando l’offerta con le quotazioni riportate sulle riviste specializzate, la differenza in eccesso saltava all’occhio. “L’auto è in condizioni perfette, quindi vale di più” fu la risposta. Forse Alberto Sordi ne avrebbe fatto un film.

Nonostante il giudizio negativo non ho perso la fiducia nel noleggio che, anzi, è diventata la mia professione come consulente. Ho imparato le numerose differenze legate a situazioni, numeri e target. Se, ad esempio, uso una macchina tutti i giorni e non sono un’azienda, mi conviene acquistarla. Se la uso saltuariamente, il noleggio a lungo termine non è proprio la cosa che mi viene subito in mente (c’è prima il car sharing, BlaBlaCar, Uber e alla peggio il rent a car).

Mi ha destato, perciò, parecchia curiosità l’aver letto qualche mese fa circa l’intenzione di LeasePlan di esplorare la frontiera dei privati. “Svilupperemo strategie di marketing – prodotto, comunicazione, prezzo – pensate per un target con esigenze molto diverse dalle grandi aziende e che usa strumenti di comunicazione e modalità di acquisto differenti. Dovremo pensare a prodotti più snelli e fortemente legati a una mobilità disegnata per un target che è ancora molto affezionato alla proprietà dell’auto…”. Così affermavano ai piani alti della società, aggiungendo che “ il noleggio a lungo termine è ideale per la mobilità dei privati…”. Parole grosse e, per dirla alla Dickens, grandi aspettative.

Di per sé e salvo rari e motivati casi, sono abituato a prendere tutte le affermazioni per buone; ma non manco poi di approfondirne la consistenza, al di là degli slogan. Quali sarebbero stati questi vantaggi che potevano rendere il noleggio a lungo termine così ideale per i privati? A suo tempo mi erano certamente sfuggiti. Insomma, ero curioso.

La prova dello spot

Puntuale, è giunta la campagna pubblicitaria televisiva. Un tizio sale in auto e viene assalito da una serie di “scimmie” (figurativamente parlando): l’assicurazione, il bollo, la manutenzione. Soggetti in carne e ossa che schiaccerebbero psicologicamente chiunque; una serie di incombenze difficili da affrontare, veri e propri nemici della serenità. Ma il nostro amico sa guardare al futuro e con una semplice frase risolutiva annienta tutte queste minacce, andandosene via finalmente sereno: “Oggi si guida così” sospira.

Ho aspettato un po’ prima di scriverne: l’impressione che questa campagna di comunicazione sia “poco efficace” mi è rimasta lo stesso, insieme alla sensazione che, anche involontariamente, finisca per diventare una specie di insulto all’intelligenza delle persone. Lo spot è simpatico, l’azienda gode del rispetto dovuto ai leader ma, suvvia, siamo davvero convinti che delegare a qualcun altro l’incombenza di pagare bollo e assicurazione, soprattutto se si possiede una sola auto, sia una cosa che stravolge in meglio l’esistenza?

Non so voi, ma io per il bollo vado in un’agenzia e ci metto 2 minuti, una volta l’anno. Idem con l’assicuratore. Quando devo sostituire le gomme estive con le invernali e viceversa faccio la fila di un’ora come tutti, sia che l’auto sia mia sia che la prenda a noleggio. Ovvio, se devo gestire una flotta di 30 macchine magari mi interessa avere un interlocutore unico che sbriga le incombenze per me, perché almeno risparmio lo stipendio della persona che lo dovrebbe fare. Ma questo non è il target dello spot: da privato, con una sola auto, mi aspetto qualcosa di più immediatamente conveniente. O no?

A mio parere le cose sono due: se i vantaggi del noleggio a lungo termine per i privati (e includerei anche le partite IVA che si sono viste ormai ridurre al lumicino i vantaggi della detrazione fiscale) ci sono e sono reali, non sono stati comunicati proprio benissimo. E non dovrei andare sul sito per, eventualmente, scoprirli. Peraltro, se una società di noleggio riuscisse davvero a convincere tutte queste persone circa la convenienza, concretamente, farebbe il botto, dati i numeri.

Se i vantaggi sono invece semplicemente quelli descritti dallo spot (bollo, assicurazione, manutenzione inclusi nel canone), allora personalmente faccio finta di non averlo nemmeno visto e per il momento mi tengo il mio parere (che sarei felice di cambiare al più presto).

E il mio parere è che questa campagna non dica niente di conveniente o di convincente e che sia l’ennesima occasione perduta per poter diffondere con chiarezza e a tutti che il noleggio conviene.

Quando conviene, ovviamente.