L’insoluto nel noleggio spezza la catena del valore

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Il tema dell’incremento esponenziale dell’insoluto nel noleggio, legato alla situazione Covid-19, apre a una riflessione più ampia rispetto a quelle che solitamente ruotano attorno ai discorsi organizzativi della prevenzione, del monitoraggio o, in estrema ratio, degli atti legali. Questi ultimi, già presenti nel Master in noleggio di Rental Academy, cercheremo di trattarli in modo approfondito in altri articoli su questo portale.

Con le dovute eccezioni sono convinto che, soprattutto in questo ultimo periodo, il non pagare le fatture per servizi attivati non sia una reale necessità, ma stia rischiando di assumere piuttosto la connotazione di un pericoloso modus operandi, nascosto dietro il paravento di una grave giustificazione esterna.

Una delle tante “furbate” a cui siamo abituati da sempre, e che “riempiono di orgoglio” gli imprenditori più superficiali.

La cultura della correttezza

Ritengo perciò che sia più corretto inquadrare il tema nel più vasto contesto della cultura imprenditoriale (o meglio, della grave carenza di cultura) e di questo vorrei riflettere insieme a chi legge. Problematiche come per la bassa patrimonializzazione delle imprese sono faccende tutte italiane. Negli altri paesi questa piaga non esiste, o al massimo è fisiologica.

Per chi fa impresa, oggi non è più possibile agire al di fuori della logica di comunità, nella creazione di valore per tutti i soggetti coinvolti (dipendenti, consulenti, clienti, fornitori, ambiente sociale) al quale si contribuisce tutti quanti (Governo incluso eh).

E’ la cosiddetta logica win-win, che condividiamo a parole e con cui ci riempiamo la bocca nelle grandi platee.

Nel noleggio, l’insoluto smaschera una verità più profonda, che dimostra chiaramente di voler essere fuori da questa logica.

L’insoluto nel noleggio

Il noleggiatore professionale mette a disposizione le sue energie, i mezzi migliori e le sue competenze per permettere all’utilizzatore una grande opportunità di risparmio e flessibilità.

Se tutti gli utilizzatori finali ne comprendessero il senso, non avrebbero ragioni di saltare qua e là alla ricerca del miglior prezzo nominale di fornitura (che spesso coincide con la peggiore qualità e quindi con un aumento dei costi).

Comprenderebbero bene quanto sia più economico agire all’interno di una fidelizzazione vantaggiosa per entrambi.

La catena di valore è quindi costituita da numerosi anelli saldati tra di loro. Se uno solo di questi viene spezzato, il valore viene distrutto per sempre.

E l’insoluto nel noleggio è far saltare uno di questi anelli.

Chi mette a disposizione un servizio organizzato secondo la logica del valore erogato, è già di per sé inserito in un contesto di profondità di rapporto, nella quale ogni aspetto genera valore reciproco.

Il modo rispettoso in cui si utilizzano le macchine di un noleggiatore, oltre che essere un atto di educazione civica, è una forma di riconoscimento per aver ottenuto una risposta concreta a una necessità concreta, con tempismo, efficacia, professionalità.

Pagare il corrispettivo stabilito, nei tempi stabiliti, è quindi semplicemente mantenere saldo un anello della catena. Attribuire un valore monetario al valore economico ricevuto e a nostra volta erogato.

Oltretutto, nel noleggio, il costo è sempre commisurato al contributo apportato alla costruzione del reddito e non è mai “a perdere”, salvo i casi limite.

Il valore riconosciuto

Se un’impresa lavorasse con sole macchine di proprietà, i canoni di leasing verrebbero addebitati sul conto in ogni caso, anche se non generano reddito. Quando invece si ricorre al noleggio è perché si utilizzerà certamente quella macchina, insieme al resto, per lavorare.

Chi ha mai riflettuto sul riconoscimento dovuto al noleggiatore di questa importante funzione di cuscinetto e di ammortizzatore economico?

Quelle imprese che pensano di poter tranquillamente dilazionare a loro piacimento i pagamenti all’infinito – continuando peraltro a lavorare – o chi crede di farla franca non pagando, dovrebbero riflettere con maggiore attenzione.

Quando questa emergenza sarà finita, avendo loro spezzato questa catena di valore con la superficialità dei furbi, risalterebbero come soggetti al di fuori di una comunità che si è sostenuta.

Sarebbero segnalati e potrebbero non avere mai più accesso alla catena di valore del noleggio.

Quando la crisi finirà e l’economia tornerà a girare come è logico che sia, i furbi potrebbero ritrovarsi emarginati da un sistema che sa riconoscere il valore della reciproca correttezza e selezionare i soggetti che ne possono beneficiare.

I “furbi” potrebbero essere costretti a cercare gli stessi servizi altrove, a un prezzo più caro o con una qualità più anonima e scadente. Rimpiangendo di essere stati parte, un tempo, di una catena di valore in cui bastava rispettare tutti gli anelli per mantenere la cittadinanza.

Il paradosso di non pagare

Procurare un insoluto nel noleggio può rivelarsi un costo elevato in futuro. Ma anche una beffa nell’immediato, come è successo a un’impresa che ci ha scritto lamentando il fatto che la propria banca le ha improvvisamente revocato i fidi concessi l’anno precedente.

Cos’è successo in realtà?

Che questa impresa aveva semplicemente smesso di pagare i propri fornitori per “preservare” un po’ di liquidità sul proprio conto. Un atto poco lungimirante che la banca ha interpretato nel modo più pragmatico: se non utilizzi i fidi allora vuol dire che non ti servono.

Morale: l’impresa si ritrova ora con una serie di ingiunzioni per fatture non pagate e senza liquidità per farne fronte. Rischia addirittura di portare i libri in tribunale e cessare di esistere.

Per una volta, sarebbe stato meglio un po’ di “furbizia” in meno e un minimo di cultura imprenditoriale in più.

Bando Safe Working Regione Lombardia

Tag dell'articolo: noleggio

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