I 4 livelli della strategia digitale

Strategie digitali per le aziende
Strategie digitali per le aziende

Strategie digitali per le aziende

Molte aziende amano pensare di essere all’avanguardia dello sviluppo digitale. In realtà per molte la rivoluzione digitale è un’ondata che sta spazzando via i modelli di business a cui siamo abituati a pensare.

Poiché molte aziende hanno introdotto le attività digitali in modo consequenziale, spesso le vedono in modo limitato e non integrato a tutta la propria realtà. Questo può creare spazi in cui i concorrenti si inseriscono in modo pericoloso dal punto di vista strategico.

Gli ambiti di applicazione degli strumenti digitali sono spesso molto più vasti di quanto sembra inizialmente. Essi riguardano non solo gli strumenti utilizzabili nella gestione della propria supply chain o dei propri processi interni, ma anche le richieste dei clienti. Nel mondo del noleggio tra i primi si possono annoverare ad esempio i sistemi di tracking e prevenzione dei furti delle macchine, tra i secondi tutte le App e i servizi che migliorano l’esperienza di uso (ad esempio, kit vivavoce e sistemi multimediali nell’autonoleggio). Senza contare dell’emergere di sistemi come Uber e Lyft, che cambiano il concetto stesso di noleggio e di uso condiviso, e che i leader del noleggio USA sembra stiano sperimentando anche se a livello di test locale.

Un modello sviluppato dalla società di consulenza Accenture può aiutare a fare un po’ di ordine in tutti gli ambiti in cui la strategia digitale può concretizzarsi (il modello è riportato nella figura qui di seguito).

I 4 livelli di una strategia digitale per le aziende

1. Marketing, vendite ed esperienza del cliente

Per la maggior parte delle aziende, la trasformazione digitale è iniziata 20 anni fa, sotto forma di siti web tradizionali. Con lo sviluppo del web si è sviluppato il bisogno di politiche di marketing su Internet. Questo ha portato ad includere in questi strumenti, ormai comuni anche i social media, il commercio elettronico, le App e gli strumenti per il CRM.

Oggi i dispositivi mobili (a cui si aggiungono quelli indossabili, come l’Apple Watch) sono il punto di avanguardia dell’interazione con il cliente. Questo anche sotto forma di potenziali problemi: pensiamo al caso degli operatori dell’autonoleggio alle prese con i diritti SIAE a causa dei sistemi che consentono l’uso di Spotify o dei propri lettori digitali in auto. Per altre aziende, come ad esempio Coca-Cola, l’alleanza con Spotify è invece un punto di forza dal punto di vista del marketing.

2. Operation

Questo passaggio include la modernizzazione dei sistemi IT, l’automazione dei processi e la gestione dei dipendenti. E’ focalizzato in larga parte su sui risparmi e i recuperi di efficienza che gli strumenti digitali possono garantire alle aziende sul fronte interno. La stampa in 3D, ad esempio, rientra tra questi, così come il passaggio dell’infrastruttura IT ai sistemi cloud.

3. Prodotti e servizi

L’impatto delle tecnologie digitali su prodotti e servizi può essere visto sotto due punti di vista. Da un lato c’è il loro arricchimento: l’inserimento di sistemi RFID nelle macchine a noleggio consente di recuperare dati sul loro utilizzo, sul consumo degli accessori, oltre che ridurre il rischio di furti.

Dall’altro c’è la possibilità di ragionare in modo innovativo sull’integrazione di una strategia digitale nei prodotti o servizi. Qui si può pensare ai sistemi di micro-pagamenti o di prestito di denaro digitale tra persone (Apple Pay, ma anche i sistemi di moneta digitale in cui gli operatori africani sono all’avanguardia), ma anche alle scatole nere che consentono ai guidatori più virtuosi di ottenere sconti sulle tariffe RCA grazie all’analisi dei loro comportamenti (e lo stesso vale per i dispositivi di fitness tracking per le assicurazioni sulla vita o sulla salute). Analogamente si può pensare alle App che facilitano l’individuazione dello strumento a noleggio più adatto da utilizzare.

4. Modello di business

Questo è il livello potenzialmente più dirompente dal punto di vista strategico, perché racchiude innovazioni digitali su tutti i tre livelli precedenti in una strategia complessiva di tutta l’azienda. Questo richiede nuovi modelli, un maggior focus sull’innovazione, nuove partnership e nuovi modi di fare business.

Molti settori ne sono affetti attualmente, da quelli dei media (i primi e più ovvii a cui pensare) ad altri che fino a oggi sembravano più “tranquilli”, come la salute, il settore automobilistico e il trasporto locale.

La sfida digitale

Siccome l’ambito potenziale del cambiamento è così vasto e il suo ritmo così rapido, può essere difficile per i manager comprendere quali sono le loro strategie a loro disposizione. La maggior parte delle aziende ancora oggi prende in considerazione gli ambiti di sviluppo digitale ai livelli 1 e 2 (marketing e operation). E questo nonostante si siano già mostrati sul mercato concorrenti potenzialmente in grado di stravolgere il loro mercato lavorando ai livelli 3 e 4.

Creare una strategia digitale di successo richiede la capacità di comprendere l’impatto complessivo che il digitale può avere sul proprio settore. Questo a sua volta richiede di comprendere come sia la concorrenza che le attese dei clienti stanno cambiando. Se l’azienda sta ancora lavorando su strumenti digitali di base, mentre i suoi concorrenti sono su livelli più avanzati, rischia di restare pericolosamente indietro.

E’ importante valutare l’impatto complessivo degli strumenti digitali sulla propria attività. Se un concorrente sta lavorando su tutti i quattro livelli e la nostra azienda no, può esserci un problema grave. A questo si aggiunge che, in uno scenario come questo, i concorrenti potenziali sono non solo quelli tradizionali, ma anche start-up innovative di cui ancora nessuno o quasi ha sentito parlare.

Come per un’onda di piena, si può resistere molto meglio (e magari cavalcarla) se la si vede arrivare da lontano.

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