Rental Academy – Misurare le performance del sito web aziendale

23 Settembre 2011

Il sito web aziendale può essere uno strumento di marketing molto efficace, ma alcune aziende molto probabilmente non sanno quali sono le performance del loro sito.

Quanti visitatori arrivano sulle nostre pagine? Quante pagine leggono? Quanto si trattengono: pochi istanti o molti minuti? Come ci sono arrivati (da un motore di ricerca, da un altro sito)? Dove vivono? Quali parole chiave usano nelle loro ricerche, che ce li hanno fatti arrivare?

Senza conoscere queste informazioni non è possibile sapere se e dove fare dei miglioramenti. Ad esempio: se un’elevata percentuale di visitatori arriva dai motori di ricerca si potrebbero formulare alcune ipotesi su:

quali termini sono stati utilizzati, e in che posizione appare il nostro sito nei risultati di ricerca, e con quali pagine;
che cosa hanno fatto questi visitatori sul nostro sito, cioè quante e quali pagine hanno visitato, se e quando lo hanno abbandonato;
che cosa si può fare per migliorare la loro esperienza di visita e per facilitarli nella loro ricerca di informazioni.

Se invece si registrano molte visite provenienti da link posti su altri siti (ad esempio, blog e siti sul noleggio), si può immaginare di crearne altri.

Alcune pagine del sito sicuramente riceveranno più traffico di altre: conoscere i diversi livelli di popolarità delle pagine fornisce informazioni molto utili su che cosa i visitatori stanno cercando quando arrivano sul nostro sito Web. Idealmente, il sito dovrebbe vendere prodotti o servizi a chi lo visita, partendo da quello che quest’ultimo sta cercando.

Come impostare in un sistema di analisi delle performance del sito Web

Ogni server web, su cui risiedono i siti, registra per impostazione predefinita tutti gli accessi ricevuti e i singoli file trasmessi ai visitatori che navigano su Internet. Tradizionalmente queste registrazioni, sotto forma di semplici file di testo, venivano “date in pasto” a software specifici, in grado di analizzarli e restituire dati sulle visite ricevute.

Oggi lo scarico dei dati dai server e l’uso di software specializzati non è più necessario: uno dei sistemi più utilizzati nel campo della misurazione delle performance dei siti Web è infatti Google Analytics. Si tratta di un sistema gratuito che offre tuttavia una serie interessante di funzionalità di analisi delle visite e delle performance dei siti web.

Il funzionamento di Google Analytics si basa sull’inserimento di una piccola quantità di codice HTML all’interno di ogni pagina del sito. Si tratta di un’operazione molto semplice (almeno nella maggior parte dei casi), per chi ha costruito il sito, sia per i tecnici aziendali che per le software house esterne. Il codice contiene un identificatore univoco del richiedente, che deve registrarsi (sempre gratis) su Google per ottenerlo.

È importante tenere presente che il sistema e il codice da inserire nel sito sono cambiati alcune settimane fa: chi utilizza il codice “vecchio”, tuttora comunque valido, deve posizionarlo in fondo alle pagine del sito (tecnicamente, prima del tag HTML “/body”). In questo modo, le pagine si caricheranno più in fretta e si rischiano meno errori.

Chi usa il codice nuovo lo deve mettere nella parte iniziale delle pagine, ossia appena prima del tag HTML “/head”. In ognuno dei due casi, comunque, il codice è perfettamente invisibile a chi visita il sito.

Google offre comunque una nutrita sezione di spiegazioni su come ottenere e posizionare correttamente il codice, e su come accedere e utilizzare il servizio vero e proprio. Dopo circa 24 dall’inserimento del codice sulle pagine web, infatti, sulla propria pagina personale di Google Analytics inizieranno ad apparire i dati, aggiornati ogni 24 ore, sul numero di accessi, di visite e di visitatori, sugli orari in cui sono avvenute, sulle pagine più visitate e così via.

In questo modo, del tutto gratuito, sarà possibile raccogliere le informazioni fondamentali sul proprio sito, e soprattutto impostare obiettivi di traffico e verificarne in futuro il raggiungimento.