Restano sempre positive le prospettive del noleggio negli USA

L’ARA (American Rental Association) ha recentemente pubblicato il proprio aggiornamento con le previsioni sul mercato del noleggio negli USA e in Canada per i prossimi anni. Le nuove stime sono più prudenti di quelle diffuse in precedenza, ma si prevede comunque il mantenimento di buoni livelli di crescita.

Il tasso di crescita del settore del noleggio negli USA per il 2016, secondo l’ARA, sarà delle 6,7%: si tratta quindi di un tasso decisamente elevato, anche se leggermente inferiore al 7,8% che era stato previsto nei mesi precedenti. Anche per il 2017 si prevede un tasso di crescita elevato, pari al 6,7%. Nei due anni successivi il ritmo di crescita dovrebbe leggermente diminuire (+ 6,2% del 2018 e +5,8% nel 2019). Anche in questo caso si tratta di valori leggermente inferiori a quelli previsti nel rapporto precedente, che era stato pubblicato ad agosto di quest’anno.

In Canada il tasso di crescita previsto per il 2016 è appena positivo (+0,8%, in forte riduzione rispetto al +3,1% stimato alcuni mesi fa), ma nei tre anni successivi il mercato del noleggio dovrebbe crescere su ritmi paragonabili a quelli del noleggio statunitense.

L’ARA si attende infatti una buona crescita dell’economia americana e quindi dei vari settori di mercato clienti del noleggio. Di conseguenza il consiglio che questa associazione di categoria dà alle imprese del noleggio a stelle e strisce è di prepararsi per questa crescita in termini di flotte e personale.

Ancora una volta si conferma, inoltre, che le aziende che durante l’ultima recessione si sono rivolte al noleggio per motivi di convenienza economica hanno deciso di continuare a sfruttare questo servizio anche il momento della ripresa, perché ne hanno toccato con mano benefici e vantaggi economici.

Questo passaggio epocale al noleggio, almeno negli USA, sembra quindi destinato a continuare.

Peccato che un fenomeno simile non si sia verificato anche nel nostro Paese, e che anzi la recessione sia stata solo la causa di una contrazione del mercato e non abbia ancora creato occasioni di crescita come quelle di un mercato, invero molto più maturo, come quello americano.